Doveva diventare una testa di ponte nel mercato cinese della sanità: la Angelantoni Life Science, la Als, aveva davanti un radioso futuro, che invece non si è concretizzato. Anzi. E così il Gianluigi Angelantoni, presidente del Gruppo che porta il suo nome è stato costretto a precisare: “E’ vero che ho il 30% della partecipazione ma non ho alcuna responsabilità nella gestione. Che è in capo ai cinesi”.
Qualcosa non va se i sindacati hanno anche proclamato uno sciopero l’altro giorno e Angelantoni vuole tenersi fuori per evitare ricadute poco piacevoli.
Va anche sottolineato come la Als fa il paio con la Sangraf di Narni Scalo, anch’essa in mano ai cinesi ed anch’essa in difficoltà che si spera siano solo congiunturali.
Ecco allora il comunicato del Gruppo Angelantoni, che si dichiara estraneo alla gestione aziendale dall’inizio del 2023
L’azienda esprime profondo rammarico per l’evolversi di una vicenda che danneggia non solo economicamente, ma anche a livello reputazionale il nome Angelantoni
In merito allo sciopero indetto per il 10 giugno 2025 e alle notizie emerse sulla situazione di Angelantoni Life Science – ALS srl, Angelantoni Industrie, società holding del Gruppo Angelantoni, precisa con fermezza la propria totale estraneità alla gestione aziendale da oltre due anni e ribadisce di non avere alcuna responsabilità nelle scelte che hanno condotto all’attuale scenario.
Nel luglio 2021, Angelantoni Industrie ha ceduto il controllo di ALS al gruppo cinese ANTOLIN LIFE SCIENCE (ZHEJIANG) LTD – “Antolin”, trasferendo il 70% delle quote nell’ambito di una più ampia strategia di riorganizzazione del Gruppo, finalizzata a focalizzarsi sul core business delle camere per test ambientali. La scelta fu dettata dalla volontà di rafforzare ALS attraverso un partner che, al tempo, si presentava come strategico: Antolin era portatore di nuove prospettive di crescita, grazie alla sua capacità di favorire l’ingresso nel promettente mercato cinese, l’accesso al settore farmaceutico e l’espansione delle capacità produttive di ALS. Angelantoni Industrie ha mantenuto il 30% della società, assumendo il ruolo di socio di minoranza con l’obiettivo di garantire continuità e presidio nel settore biomedicale.
Tuttavia, a partire da dicembre 2022, il partner cinese ha progressivamente escluso Angelantoni Industrie da ogni attività gestionale e decisionale.
Il Cav. Lav. Gianluigi Angelantoni, Presidente del Gruppo, è stato costretto, quindi, prima a rimettere le deleghe operative e infine a rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere in ALS, in seguito al costante dissenso con le scelte della governance cinese e all’assenza di flussi informativi sull’andamento aziendale.
Da inizi 2023, Angelantoni Industrie non riveste quindi alcun ruolo gestionale in ALS, pur mantenendo una quota formale del 30% e ribadisce pertanto la totale assenza di responsabilità nella situazione in cui versa oggi ALS.
La proprietà italiana – che nel 2021 ha ceduto la partecipazione a un partner che appariva strategico per il futuro di ALS – esprime oggi profondo rammarico per l’evolversi di una vicenda che danneggia non solo economicamente, ma anche a livello reputazionale il nome Angelantoni, costruito in oltre 90 anni di attività all’insegna dell’innovazione, della serietà e del radicamento territoriale.