Primi duelli a distanza in vista del ballottaggio del 24 giugno. In altra pagina del giornale il botta e risposta fra Thomas DE Luca e Francesco Ferranti. Lo stesso candidato sindaco del Movimento 5 stelle ha risposto a una breve nota dello sconfitto candidato sindaco del centro sinistra, Paolo Angeletti.
Questa la nota di Angeletti:”Mi sembra che l’esito del primo turno sia chiaro. Il centrosinistra è stato sconfitto, ma restano saldi i valori che l’hanno guidato. Ciò significa che l’opposizione che farà in consiglio comunale dovrà essere ferma e responsabile, non dimenticando tuttavia la collaborazione nelle proposte condivisibili. In particolare la necessità di portare sino in fondo e cogliere le opportunità che i governi uscenti di centrosinistra sia a livello locale che nazionale hanno messo a disposizione della comunità: dall’Area di Crisi Complessa ad Agenda Urbana passando per Smart City e Piano Periferie. In ottica ballottaggio, date le percentuali raggiunte, non mi sembra che la posizione degli altri nei confronti di De Luca e Latini possa spostare il risultato in modo significativo.”
Secondo Angeletti, dunque, l’esito del ballottaggio è scontato.
La risposta di De Luca è dura.Interpreta il pensiero di Angeletti come un appoggio al candidato del centro destra e parla di un “patto della ciriola” per uno scranno in più in consiglio comunale.
Ecco la replica di Thomas De Luca
Ing. Angeletti, ho letto attentamente il suo comunicato di oggi. Le confesso che sono rimasto non solo sgomento ma decisamente stupito. Ho letto una dichiarazione di sostegno esplicito ad una coalizione di destre illiberali e affariste, un’esortazione ad abbandonare la nave in nome di un inconfessabile ‘patto della ciriola’. Un appello all’indifferenza, all’astensione che lascia davvero pensare a un vero e proprio accordo sottobanco tra pezzi di apparato dei partiti.
Sono convinto che in alcun modo le indicazioni di voto possano oggi determinare o imporre scelte ai cittadini, compresi i suoi elettori che sapranno sicuramente scegliere in modo consapevole di fronte a un’offerta politica, quella del centrodestra, in contrasto con il loro sistema valoriale. Voglio comunque però porle alcune domande: una poltrona in più in consiglio comunale può essere barattata con la storia, con la civiltà, con l’identità della nostra città?
Davvero lei – si domanda De Luca – è disposto a scambiare una poltrona in più con lo smembramento del patrimonio pubblico dei ternani, permettendo lo smantellamento dei servizi pubblici, la privatizzazione delle partecipate e in particolare dell’ASM Terni SpA? A mettere a repentaglio il futuro e la serenità di migliaia di lavoratori con esternalizzazioni e privatizzazioni selvagge, con l’ambiguità, l’incompetenza e il disinteresse più volte dimostrato dal centrodestra in merito agli appalti e alle garanzie per il lavoro?
Davvero lei è disposto a vanificare qualsiasi sforzo fatto in questi anni sull’area di crisi complessa, sugli strumenti di programmazione economica per le imprese in cambio di idee inconsistenti, nessun programma e proposta concreta per lo sviluppo economico della città, con silenzi imbarazzanti e balbettamenti sulle soluzioni per rimuovere gli ostacoli infrastrutturali che impediscono gli investimenti nel nostro territorio?
Davvero lei è disposto a svendere la salute dei ternani tutti, anche la sua, andando contro chi come noi in questi anni ha dimostrato in maniera unanime di avere la competenza e la volontà di costruire una nuova città sostenibile a tutela di cittadini e lavoratori?
Cosa la spinge a sostenere chi non ha nemmeno una pagina del proprio programma dedicata al sociale, ai servizi alla persona, all’inclusione, ai portatori di diritti e ai loro progetti di vita, ai beni comuni, all’inserimento lavorativo e al contrasto alla violenza sulle donne?
Sono cresciuto in un contesto culturale dove una famiglia in difficoltà poteva fare conto su una rete d’intervento solidale in cui ognuno era direttamente responsabile dell’altro, dove non c’era spazio per la disperazione indotta dalla solitudine, per l’esclusione sociale. Io vengo da una Terni altruista dove il metro con cui si misura il valore di una persona è l’onestà, la lealtà e il rispetto.
Con uno sforzo enorme, con serietà, disponibilità al confronto e al dialogo, con un approccio oggettivo e istituzionale li abbiamo inchiodati al ballottaggio. Per questo ritengo un dovere che la sua generazione si prenda almeno la responsabilità di scegliere in maniera consapevole, di non cedere all’indifferenza che condannerebbe la mia generazione ad andarsene da Terni per garantire un futuro a se stessi e alla propria famiglia.
Da parte mia – conclude De Luca – so di avere l’obbligo di vincere perché la nostra proposta, la nostra visione, la nostra squadra è l’unica possibilità di riscatto per Terni.
L’unica visione compatibile con i valori di una città solidale, laica, sostenibile, dinamica