Facilitare le discussioni tecniche tra governi, agenzie di credito all’esportazione (ECA), banche multilaterali di sviluppo (MDB), mondo del business e NGOs (Transparency International) sulle misure per scoraggiare la corruzione nelle transazioni commerciali internazionali, attraverso la condivisione dei modelli anti corruzione e delle idee per il futuro. È stato questo lo scopo del “Workshop on bribery in export credits” che si è svolto questa mattina presso la sede dell’Ocse di Parigi. A presentare il suo modello contro la corruzione e offrire dunque le proprie raccomandazioni sul tema c’era anche AST, chiamata a partecipare come business speaker attraverso l’intervento di Nicola Allocca, AST Governance Director e membro della task force contro la corruzione del BIAC (l’associazione che rappresenta l’industria all’interno dell’OCSE).
Nicola Allocca – si apprende attraverso una nota aziendale – ha presentato il percorso anti corruzione di Ast, un iter volto a costruire un insieme di standard e valori comuni che promuovano la cultura dell’integrità, della trasparenza e della sostenibilità, per arrivare a edificare una ‘No Corruption Zone’, ovvero rendere Ast un terreno dove sia impossibile perpetrare la corruzione.
«Non c’è trade off tra performance e control, risultati e regole, business e valori: questo è il primo presupposto per creare una No Corruption Zone», ha spiegato il Governance Director di AST, illustrando gli strumenti che l’Azienda utilizza per combattere la corruzione. «Siamo costantemente impegnati nella diffusione dei valori in cui crediamo – ha sottolineato Allocca – Abbiamo definito e comunicato a tutti regole certe e oggettive e abbiamo previsto un sistema sanzionatorio basato sui concetti di tolleranza zero, imparzialità e gradualità delle sanzioni». Un Sistema di Controllo Interno in continua evoluzione è il principale alleato per gestire il rischio di corruzione con un approccio selettivo e integrato, anche attraverso nuove tecnologie che consentono il monitoraggio continuo sulla totalità dei dati. «Incoraggiamo ad uscire dall’ombra – ha aggiunto il Goverance Director di AST – per essere uniti contro la corruzione chiediamo a tutti di segnalare comportamenti illeciti utilizzando gli strumenti che abbiamo messo a disposizione».
Seguendo questo modello, AST mira a diventare una “No Corruption Zone”, un esempio per le altre aziende, la sua presenza di oggi all’OCSE rappresenta un importante segnale.