In serata, il consiglio regionale ha approvato a maggioranza con 12 voti favorevoli e 7 contrari la legge di stabilità regionale 2016.
Il voto definitivo sulla manovra si avrà giovedì.
“Il bilancio 2016 tiene conto di un lavoro importante che abbiamo svolto negli anni – ha sostenuto nel suo intervento la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini – solo grazie a questo lavoro di razionalizzazione possiamo presentare un bilancio che dà risposte e servizi per le persone, che non agisce sulla leva fiscale, che non aumenta le tasse, che contiene politiche strategiche sul futuro dell’Umbria. Le manovre di risanamento dello Stato, con i relativi tagli, sono state assorbite grazie ad un processo riformatore molto solido; grazie al fatto che tutte le agenzie e le partecipate regionali sono in equilibrio; grazie ad una forte riduzione della spese, che ha portato a non avere più sedi in affitto, a drastiche riduzioni dei costi del personale e di quelli di funzionamento generale; grazie alla ridefinizione della funzione strategica a diversi soggetti per rendere il sistema regionale efficace ed efficiente.”
“Questo è un bilancio strategico – ha ribadito la Marini – che si fonda su alcuni pilastri: nessuna nuova tassa agli umbri, detassazione alle imprese più innovative. E che fa scelte politiche forti, a partire da quella di liberare risorse per lo sviluppo per spingere quella parte del sistema produttivo che vuole competitività e che significa anche più lavoro, anche per i giovani. Ma soprattutto la centralità delle politiche di sviluppo con il cofinanziamento delle politiche comunitarie, dei programmi proposti al governo. Altra gamba importante è coesione che è fatta non solo da questi fondi per il fondo sociale europeo, ma anche dall’operazione sul fondo sanitario: un miliardo e 800 milioni è esempio della massima responsabilità politica che abbiamo per l’assistenza, la cura e il benessere ma anche per l’impresa, innovazione, il lavoro e la ricerca. Il welfare è un pilatro della crescita. E la coesione sociale non è solo il welfare dell’assistenza e della disabilità. E ricordo – ha sottolineato la presidente – che solo l’Umbria e la Toscana sono le regioni che hanno norme a tutela dei malati di Sla. Ma coesione sociale significa anche istruzione e cultura, come pure i fondi che mettiamo sull’innalzamento delle competenze umane. Ad esempio l’Istituto tecnico superiore che abbiamo finanziato è il primo del nostro Paese ed è stato da poco premiato dal Miur per l’ancoraggio al sistema delle imprese. La regione quindi fa anche alta formazione, perfino in sostituzione di altri enti locali. Questo significa che anche in questi anni difficili la Regione mantiene le sue funzioni.”
“Il 2016 è un anno importante – ha concluso la Marini – perché vanno in porto scelte fatte negli di anni scorsi: ad esempio con l’apertura di infrastrutture viarie come la Quadrilatero, o con l’operazione quinquennale per il finanziamento della E45, o con la conclusione della Terni-Rieti, o con il finanziamento della Orte-Civitavecchia. Non dobbiamo dimenticare il lavoro di semplificazione amministrativa. Non credo che la Regione debba fare gestione, ma le agenzie, gli enti strumentali non devono arretrare ma si devono sviluppare come soggetti di applicazione della programmazione regionale. I cambiamenti che si stanno introducendo in Sviluppumbria e Gepafin vanno in questa direzione: alla Regione competono le politiche di programmazione, indicare gli obbiettivi, programmare le risorse, per poi assegnare l’attuazione e la gestione operativa agli enti e alle agenzie strumentali.”