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Quanto costa alla città di Terni la crisi della politica?
E’ la domanda sulla quale si è interrogata l’Azione Cattolica con un dibattito che si è svolto ieri pomeriggio a Terni e che ha visto protagonisti, il professore Giuseppe Croce, l’ex assessore alla cultura del Comune di Terni, Giorgio Armillei e il presidente dell’Azione Cattolica diocesana, il professor Luca Diotallevi.
Nella sala gremitissima, molti politici: il senatore del PD, Gianluca Rossi, il vice presidente della giunta regionale, Fabio Paparelli, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi, il civico Giovanni Ceccotti, l’ex candidato sindaco, Paolo Crescimbeni e poi la pattuglia dei 5 Stelle guidata da Andrea Liberati con Angelica Trenta e Thomas De Luca.
Nel suo intervento Diotallevi ha sottolineato come a Terni, ci sia “un gruppo di interessi, politicamente legittimi, e il problema non ce lo possono risolvere i magistrati” ha rilevato, che rappresenta “la politica che funziona ma funziona in un modo che non è utile alla città per cui parlare di crisi della politica può essere perfino fuorviante perché la politica funziona, non per noi ma solo per loro, per il loro potere”. Quindi ha precisato Diotallevi, “nel massimo rispetto delle persone, c’è da sostenere un enorme conflitto, che è la democrazia, che sostituisce le idee sostituendo le persone”. Che poi non sarebbe altro che l’alternanza al potere.
Per sostenere questo grande conflitto sono necessari, secondo Diotallevi “cultura e tempo”.
“Che cosa può alimentare un soggetto collettivo a reggere un duro conflitto che richiede una grande visione, per un lungo tempo? – si è chiesto Diotallevi – il recupero del senso del dovere civico. Ci sono realtà sociali nella nostra realtà locale che producono senso del dovere civico? e come Azione Cattolica -ha concluso Diotallevi – noi non siamo al di sopra di ogni sospetto, siamo dentro ogni sospetto e dobbiamo farci un bell’esame di coscienza”.
Dunque il mondo cattolico si interroga anche sulle sue responsabilità anche perché se si è sconfitti si è comunque colpevoli perché non si è stati in grado di “creare consenso intorno ad alternative” ha fatto rilevare il professor Diotallevi.
“Il mondo cattolico ha un dovere – secondo l’ex assessore Giorgio Armillei – che è quello di non sottrarsi a responsabilità collettive nei confronti della città.Ha il dovere di sforzarsi di leggere la situazione della città e, per quello che è possibile, indicare delle prospettive. E’ una tradizione che a Terni il mondo cattolico non ha mai abbandonato.”
Secondo Armillei il punto critico sta “nella debolezza della politica a Terni , che significa incapacità della politica di far valere gli interesse della città, una questione che rappresenta una concausa della debolezza della città”. Una debolezza delle politica, dunque “che fa pagare un costo molto alto alla città”.
“Oggi Terni ha bisogno di politiche che la facciano crescere – ha aggiunto Armillei – che la proiettino su altri fronti, molto spesso i politici a Terni si proiettano su fronti troppo corti, sufficienti a garantire loro una prospettiva di carriera politica
ma non sufficienti a far cambiare direzione alla traiettoria critica che la città sta seguendo da anni”.
Dobbiamo rilevare che nell’intervista a Giorgio Armillei è intervenuto un problema tecnico. Ad un certo punto l’immagine si è bloccata mentre l’audio scorre regolarmente. Per metà, dunque è una videointervista e per l’altra metà un audiointervista. Ci scusiamo con l’ex assessore Armillei e con tutti gli interessati.