“L’aria di Terni, negli ultimi 30 anni, è la più controllata d’Italia, risolto il problema del nichel i ternani potranno essere più tranquilli”.
A dirlo è il direttore di Arpa regionale, Luca Proietti, il quale conferma che la qualità dell’aria nella conca ternana è migliorata “ed è buona”, come ne resto della regione.
Questa mattina Arpa ha presentato i dati ufficiali della qualità dell’aria in Umbria, nel 2023, nel corso di un’affollata conferenza stampa alla quale erano presenti anche l’assessore all’ambiente della regione, Roberto Morroni, Stefano Nodessi Proietti direttore del dipartimento Territorio, ambiente e protezione civile della regione e Marco Vecchiocattivi, al coordinamento tecnico scientifico del servizio rete aria di Arpa.
Più in generale è stato sottolineato come nel 2023 siano stati rispettati in Umbria i valori limite del particolato atmosferico PM10 nelle 24 centraline dislocate , sia nel valore medio annuale , sia nel numero di superamenti della soglia giornaliera. I valori più alti vengono registrati sempre nella Conca ternana dove in una centralina (quella di Maratta) si è registrato il maggior numero di sforamenti (41) dei quali 8 causati dal trasporto della sabbia dal Sahara (che non vanno conteggiati come tali).
Rispettati anche i limiti per quel che riguarda biossido di azoto, PM2,5, biossido di zolfo, monossido di carbonio , benzene e piombo sia nella Conca ternana che nel resto dell’Umbria, in tutte le 24 centraline.
Rispettato il valore-obiettivo anche per benzo-a-pirene e arsenico.
Il solo livello del nichel rappresenta una criticità, solo a Terni, in specie nella centralina industriale di Prisciano “dove è stato superato il valore-obiettivo”. Ciò è dovuto alle emissioni nell’atmosfera del polo siderurgico. “Stiamo cercando di studiare il motivo – ha detto il direttore di Arpa Proietti – per poi intervenire con misure prescrittive”. La grande industria, comunque, non è l’unica responsabile dell’inquinamento atmosferico. C’è il traffico e ci sono gli impianti termici. “Questa è la realtà – ha confermato Proietti – quando si utilizzano impianti a biomasse , questi sono inquinanti e bisogna incidere anche in questo settore. Incidere sulle aziende è molto facile perché si prescrive. Incidere sulle abitudini del singolo individuo pone una questione di responsabilità e di etica e il problema diventa molto più ampio perché coinvolge il cittadino e la stessa cosa vale per l’utilizzo delle macchine. Sulla mobilità sostenibile – ha detto ancora il direttore di Arpa – si sta facendo molto poco”.
“L’Umbria ha approvato nei mesi scorsi il nuovo piano sulla qualità dell’aria a dimostrazione di un’attenzione politica molto forte da parte di maggioranza e opposizione. Il dato significativo – ha detto l’assessore Roberto Morroni – è la tendenza al miglioramento della qualità dell’aria, una tendenza positiva che accomuna l’area della Conca ternana con il contesto generale della regione”. L’assessore ha ricordato che rispetto a un iniziale investimento di risorse pari a 4 milioni di euro per migliorare la qualità dell’aria, si sono aggiunti altri 25 milioni di euro dei quali 5,5 sono stati assegnati, attraverso un bando, per il rinnovo degli impianti di riscaldamento delle abitazioni civili.
In particolare per quel che riguarda Terni gli sforamenti medi annui di PM10 sono stati 35 a Borgo Rivo, 33 a Maratta, 30 a Le Grazie, 24 a Ponte Carrara, 9 a Prisciano. Nel range 11/35 la qualità dell’aria è accettabile.
Per il PM2,5 la media annua di concentrazione è stata 17 ug/m3 a Maratta, 16 a Le Grazie, Borgo Rivo, Ponte Carrara, 15 a Prisciano. Nel range fino a 17 la qualità dell’aria è buona.
La sola centralina di Prisciano supera il valore-obiettivo della concentrazione media annua di nichel nell’aria con 32,5 nanogrammi al metrocubo. Superando quota 20 (abbondantemente) la qualità dell’aria diventa scadente.