Come era logico attendersi le opposizioni hanno rilasciato dichiarazioni molto dure e tutte insieme chiedono soltanto una cosa: le dimissioni del sindaco e l’arrivo del commissario per poi andare al voto anticipato il prima possibile.
STEFANO LUCIDI, senatore MOVIMENTO 5 STELLE: “Purtroppo per questi signori, le grandi città le fanno i grandi uomini, ed oggi Terni non è una grande città.
Le dimissioni del Sindaco, apriranno la porta del commissariamento ponte fino alle prossime elezioni.
Di Girolamo, in questi anni, non ha fatto nulla per difendere la città, contro l’inquinamento delle acciaierie, contro gli inceneritori, contro i rifiuti, contro la desertificazione lavorativa, contro il declino universitario, contro il degrado di una città lasciata a se stessa.
Quello che ha fatto invece lo stabilirà la magistratura, nella quale riponiamo la massima fiducia!
Ma Terni e l’Umbria – conclude il senatore Lucidi – hanno bisogno di interlocutori nuovi.”
Secondo il consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, “la particolare e delicata situazione della Città di Terni, soprattutto nel bel mezzo di una procedura di predissesto ancora non conclusa, ha bisogno di un Governo nel pieno delle sue funzioni e con un Sindaco e una Giunta autorevoli e forti. Terni non può permettersi una amministrazione decapitata a causa di una inchiesta che, tra l’altro, riguarda le responsabilità dell’attuale gestione. Siamo da sempre convinti assertori di un sano garantismo e di certo non cambieremo idea ora, ma pensiamo che sia assolutamente necessario che il Sindaco, anche per difendersi al meglio dalle pesantissime accuse che gli vengono rivolte, rassegni immediatamente le dimissioni, favorendo così una netta separazione tra le sue vicende personali e l’amministrazione cittadina.”
Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, sarà a Terni mercoledì 3 maggio.
“Dobbiamo ripulire Terni e tutta l’Umbria – ha dichiarato, invece, il senatore Stefano Candiani – dall’inchiesta degli appalti pubblici abbiamo avuto conferma di come le amministrazioni del Partito Democratico gestiscono il potere”.
“Dimissioni immediate, commissariamento e poi subito al voto – è quanto chiedeil capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini – Gli arresti del sindaco Di Girolamo e dell’assessore Bucari mettono la parola fine ad un regime di marca PD che ha gettato Terni in pasto ad interessi specifici contro il principio generale e inviolabile della legalità.”
Secondo Marco Cecconi, consigliere di Fratelli d’Italia a Palazzo Spada, “le motivazioni addotte dalla Procura nella sua lunga nota sono agghiaccianti: perché configurano una prassi fuori-legge ascrivibile a quello che si chiama “sistema” o regime”, come noi abbiamo sempre denunciato riferendoci innanzitutto a responsabilità etiche e politiche, prima ancora che penali. Certo è che – come scrive proprio la Procura – questo “sistema Terni”, questo regime, ha tutta l’aria di coinvolgere livelli anche diversi dell’Ente (uffici, funzionari, dirigenti) ed “imprese satelliti”: ed anche in questo è triste, ma obbligato, dover ricordare di aver già denunciato tutto ciò.
Certo è che, adesso – ha aggiunto Cecconi – dal sindaco e dal suo fido assessore ai lavori pubblici, anche un bambino si aspetta un sola cosa: che facciano quello che noi gli avevamo suggerito di fare già da mesi, quello che – fatto ieri – sarebbe stato più onesto ed oggi appare comunque imprescindibile, ovvero andarsene, dimettersi, occuparsi del processo, visto che nessuno può governare “da casa” senza poterne uscire ed avere altri contatti se non con i familiari stretti.”
“I clamorosi sviluppi dell’inchiesta spada – secondo il segretario di Rifondazione Comunista, Lorenzo Carletti – costituiscono un punto di non ritorno nella vita politica della città.
L’azione della magistratura, ma anche l’opposizione sociale sviluppata in città in questi mesi da movimenti e comitati, ha contribuito a svelare l’opacità dei meccanismi di governo del Partito Democratico.
Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene ormai doveroso, da parte dell’attuale maggioranza cittadina, trarre le dovute conseguenze politiche di tre anni di gestione disastrosa della cosa pubblica e ridare la parola ai cittadini.
L’escalation della cronaca giudiziaria locale – conclude Carletti – conferma quanto denunciamo da tempo: La presenza di un sistema di potere funzionale al perseguimento di interessi economici prima ancora che politici, articolato su più livelli di governo.”