Uno studente spoletino di 25 anni, Matteo Falcinelli, è stato arrestato in Florida, a Miami, e torturato.
L’episodio che si è verificato a febbraio è stato denunciato solo ora dalla famiglia del ragazzo.
A riportare la notizia è il Quotidiano Nazionale.
Il giovane sarebbe stato sbattuto a terra, con il volto premuto sull’asfalto, poi portato in carcere. Una volta in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, in quattro lo avrebbero incaprettato sottoponendolo all’Hogtie restraint. Con una cinghia hanno legato i piedi alle manette dietro la schiena, tirando per 13 minuti.
Il venticinquenne – scrive il Quotidiano Nazionale – è negli Stati Uniti per frequentare il master alla Florida International University.
Le scene di violenza sarebbero state riprese dalle bodycam indossate dagli agenti, anche quella all’interno della stazione di polizia, che il legale americano del giovane è riuscito ad ottenere dalla procura solo il 12 aprile nell’ambito del processo, di fatto terminato con l’ammissione al Pti (Pre trail intervention), una sorta di programma rieducativo.
L’episodio risale alla notte tra il 24 e il 25 febbraio che la famiglia di Matteo ha voluto denunciare solo ora che il giovane ha accettato il programma disposto dal giudice che farà decadere i capi di imputazione: resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto senza violenza e violazione di domicilio.
La famiglia vuole sporgere denuncia.
Dalla prima ricostruzione fatta dalla stessa famiglia spoletina emergerebbe che il giovane era andato in un locale dove aveva conosciuto delle persone e bevuto alcuni drink. I ricordi sono offuscati, Matteo non ricorda come è arrivato all’uscita dove c’era una pattuglia della polizia. I poliziotti scriveranno di essere intervenuti perché il ragazzo ha creato problemi nel locale tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto, facendo resistenza agli agenti.
Le modalità dell’arresto sono scioccanti. IL quotidiano Nazionale pubblica in esclusiva anche il video agghiacciante dove si sentono le urla di dolore di Matteo con i poliziotti americani che continuano imperterriti nel loro atteggiamento anche se sono ripresi dalle body cam.