Non una scelta felice quella di Carlo Conti di dedicare l’Ave Maria di Schubert intonata da Andrea Bocelli alle vittime del Coronavirus. Non per il pezzo, ovviamente, quanto proprio per il tenore. Bocelli, infatti, è stato al centro di aspre critiche quando ha partecipato, a fine luglio scorso, a un convegno in Senato sul tema “Covid 19 in Italia – Tra informazione, diritti e scienza” dove, fra l’altro, ha affermato: ” “Ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate. I primi confronti li ho avuti in casa esprimendo qualche dubbio ma sono stato fustigato, i primi ad attaccarmi sono stati i miei figli, ma mentre il tempo passava, io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?”. Inoltre dichiarava: “Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto. Non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D”.
E dire che in precedenza, nel mese di marzo, quando scoppiò la pandemia, la pensava ben diversamente. Sommerso dalle critiche ha cercato in qualche modo di scusarsi, forse, però, ha fatto peggio:”“Evidentemente, succedono cose strane in questo Paese. Ho fatto un intervento al Senato e in seguito a questo intervento, curiosamente,sono stato definito un negazionista. Che strano, mi sono speso fin dal primo giorno per aiutare chi era in difficoltà in ragione del virus. Con la fondazione che porta il mio nome abbiamo cercato di recuperare subito tutto quello che serviva, poi sono venuto qui nella città un po’ simbolo del contagio (Milano, ndr) per fare una preghiera per tutti e anche per dimostrare che la paura è la sola cosa di cui bisogna avere paura. Deve essere su questo fatto che sono stato un po’ frainteso”.
Insomma, secondo il Bocelli-pensiero dobbiamo avere paura della paura, non del virus. Quindi, quando l’altra sera Carlo Conti ha affermato: “il pensiero, sentendo queste note, deve necessariamente andare alle vittime, alle troppe vittime, di questo virus terribile e proprio a loro va il pensiero su questa Ave Maria che ci ha regalato il maestro Andrea Bocelli”, è sembrato un po’ stonato. Per sensibilità avrebbe potuto e dovuto scegliere un altro fra i tanti big che si sono esibiti all’Arena di Verona e la scelta era facile fra i vari Baglioni, Zucchero, Ligabue, Venditti, De Gregori, Mannoia, Elisa, Nannini, Emma, Morandi, anche Fedez sarebbe andato bene che proprio con Bocelli ha polemizzato vivacemente (ma non c’era).
I 10 PROGRAMMI PIU’ VISTI DI MERCOLEDI’ 2 SETTEMBRE
1) Anteprima Seat Music Awards, Rai1: 4.160.000 spettatori (share 18,54%)
2) Seat Music Awards, Rai1: 4.094.000 spettatori (share 22,24%)
3) Reazione a catena, Rai1: 3.982.000 spettatori (share 25,53%)
4) Paperissima Sprint, Canale5: 3.175.000 spettatori (share 14,15%)
5) Beautiful, Canale5: 2.385.000 spettatori (share 16,10%)
6) Una vita, Canale5: 2.377.000 spettatori (share 17,41%)
7) Daydreamer, Canale5: 2.369.000 spettatori (share 19,69%)
8) The Wall, Canale5: 2.038.000 spettatori (share 13,80%)
9) Don Matteo 11, Rai1: 1.721.000 spettatori (share 13,77%)
10) Il Segreto, Canale5: 1.630.000 spettatori (share 16,01%)