Fuori tempo massimo. Adriano Celentano non basta più a garantire un successo in Tv.
Dopo la disastrosa esperienza dello scorso gennaio quando lo show fu cancellato per gli ascolti troppo bassi, sembrava dovuti all’assenza dello stesso Celentano dal video, Mediaset ci ha riprovato imponendo questa volta radicali cambiamenti. Celentano infatti c’è e ha imbastito uno show di quelli suoi.Ma anche questa volta il pubblico lo ha bocciato clamorosamente. Nonostante avesse il gotha della Tv in studio, Carlo Conti, Massimo Giletti, Piero Chiambretti, Paolo Bonolis, Gerry Scotti, sui quali ha riversato una serie di banalità stupefacenti. Chiambretti, a un certo punto lo ha definito, un antenato di Greta Thumberg. E per questo Chiambretti andrebbe denunciato. Non risulta infatti che il predicatore di Galbiate, asserragliato nel suo bunker, si sia recato all’ONU o abbia mobilitato milioni di giovani in tutto il mondo (che nemmeno sanno chi cavolo sia) per far sì che gli adulti intervengano per salvare il pianeta. Non mi pare che vada al di là di 4 frasi carine che ognuno di noi saprebbe mettere in fila. E poi ancora le pause infinite. Incredibile, dopo 30 anni ancora gioca sulle pause come se la gente pendesse dalle sue labbra. Verrebbe da dire chi pende dalle sue labbra, probabilmente nemmeno i suoi figli. Forse Claudia Mori.
L’unico che in un certo qual modo ha provato a contraddirlo è stato Paolo Bonolis quando gli ha fatto notare che “se si fa un varietà, si fa un varietà”. Senza pretendere di diffondere il Verbo.
A Giletti ha fatto notare che nel dibattito “ognuno parla sopra all’altro”. Ma va, ci voleva Celentano, non ce ne eravamo accorti, fino ad oggi.
Addirittura con Ligabue ha ritirato fuori gli stessi argomenti dei quali aveva parlato (sempre con lui) 20 anni fa a “Francamente me ne infischio”.
Ed è stata una boutade quella di volersene andare e spegnere tutto perché offeso dalla fuga di spettatori di 10 mesi fa. E ha riversato la colpa sugli spettatori medesimi, rei di non averlo compreso. Anche se temo che lui quelle cose le pensasse veramente. Si è comportato, in certo qual modo, come quei politici che, perse le elezioni, danno la colpa agli elettori che non li hanno capiti. E come no.
Il flop bis è comunque negato da Mediaset. Il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri: ” “Celentano è tornato e ha illuminato Canale 5 con la sua energia, il suo talento, la sua personalità. Fra i suoi show, Adrian Live – Questa è la storia… svetta tra i più iconoclasti e visionari, e va ad aggiungersi ai tanti primati di un artista che ha sempre anticipato tempi e mode. Ieri, con Gerry Scotti, Piero Chiambretti, Paolo Bonolis, Massimo Giletti e Carlo Conti, ha parlato di TV. Con Ligabue ha duettato. Con il cartoon, introdotto da un intenso Alessio Boni, ha messo a fuoco i suoi pensieri per salvare il Pianeta. Un inedito melting pot che ha reso Adrian Live un grande spettacolo. Un evento che la rete ammiraglia Mediaset ha regalato, con orgoglio, al suo pubblico”.
Visti gli ascolti pare francamente esagerato. Tutto ciò nonostante Fiorello abbia regalato all’ex molleggiato un spot durante “Viva Raiplay”: “sapete che c’è Adr… non su Rai1, su Rai2, su Rai3, su Rai4, sta su Can5. Basta, gli artisti non hanno colore e se torna l’artista degli artisti bisogna dirlo: Adriano Celentano.” E se ancora non si fosse capito o se qualcuno si fosse distratto ecco la canzone: 24K baci in duet con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. “Adrianooo”.
Non si era mai vista una pubblicità così sfacciata per un programma della concorrenza. Va bene tutto, tanto è tutta la stessa minestra, ma questo è troppo. L’avesse fatto qualcuno che non fosse stato Fiorello l’avrebbero cacciato.
Infine i numeri. Nemmeno 4 milioni di spettatori e uno share di poco superiore al 15%. A gennaio iniziò con 6 milioni di spettatori e quasi il 22% di share. Lo stesso cartoon con 4,5 milioni di spettatori contro 1,8 dell’altra sera. Finì come finì: 2,3 milioni per lo show e 1,5 per il cartoon.
Il mondo è andato avanti, Celentano è rimasto fermo a Fantastico 87. Fuori tempo massimo.
PS: qui si è parlato del conduttore di un programma Tv non di una icona del pop nazionale. Che tale è e tale resterà. Sicuramente tra i più grandi.
L’AUDITEL DI GIOVEDI’ 7 NOVEMBRE
1) Fiction, “Un passo dal cielo 5 – La sorgente dell’odio”, Rai1: 4.407.000 spettatori (share 19,95%) .. “Viva Raiplay” è stata vista da 5.625.000 spettatori (share 22,32%) … “I soliti ignoti” sono stati visti da 5.881.000 spettatori (share 22,37%)
2) Show, “Adrian Live – Questa è la storia”, Canale 5: 3.869.000 spettatori (share 15,41%) .. Il cartoon “Adrian” è stato visto da 1.859.000 spettatori (share 10,44%) .. “Striscia la notizia” è stata vista da 4.370.000 spettatori (share 16,75%)
3) Film, “Maleficent”, Rai2: 1.635.000 spettatori (share 6,56%)
4) Calcio, Europa League, Borussia M-Roma, Tv8: 1.363.000 spettatori (share 5,40%)
5) Talk Show, “Dritto e Rovescio”, Rete4: 1.162.000 spettatori (share 6,41%)
6) Talk Show, “A raccontare comincia tu – Raffaella Carrà/Vittorio Sgarbi”, Rai3: 1.116.000 spettatori (share 4,65%)
7) Film, “Sherlock Holmes”, Italia1: 991.000 spettatori (share 4,51%)
8) Talk Show, “Piazza Pulita”, La7: 819.000 spettatori (share 4,47%)
9) Talent Show, “X-Factor 13”, Sky Uno: 702.000 spettatori (share 3,10%)
10) Film, “Gunny”, Mediaset IRIS: 446.000 spettatori (share 1,93%)