Si è conclusa lunedì sera la ricerca della verità di Alessandro Gassmann (Valerio Frediani) sulla morte del figlio Ettore (Luigi Fedeli).
Un’amara verità poiché nell’omicidio è coinvolto il fratello Gianni Frediani (Andrea Sartoretti) che avrebbe dovuto proteggere suo nipote e ,invece, lo ha dato in pasto ai suoi aguzzini. Nella triste vicenda è coinvolto, anzi ne è stato il mandante, un alto dirigente della polizia, autore materiale del delitto un ex terrorista, collaboratore di giustizia, dipendente di una agenzia di sicurezza privata.
L’unica nota lieta in questa storia triste e cupa è che Martina (Zoe Tavarelli), la fidanzata di Ettore, è incinta e ha deciso di tenere il bambino. A fianco di Gassmann-Frediani è sempre rimasta la sua amica vice questore Sara (in passato c’è stata anche un storia fra i due), Maya Sansa.
Struggente e bellissimo il finale. Così come emozionante il confronto-scontro fra padre e figlio durante una occupazione. “vieni addosso a me pa’, arrivi a questo , vieni a prendere a mazzate tuo figlio per difendere la proprietà privata di un palazzinaro di merda, corrotto?”, “Io difendo la legge, questo è il mio lavoro, mi pagano per questo”. Gassmann ipnotico, interpretazione intensa di qualità superiore. “Io ti cercherò” meritava più successo di quello che ha avuto.
Da lunedì la scena passa a Beppe Fiorello protagonista de “Gli orologi del diavolo”.
Gennaio 2005. Gianfranco Franciosi, per tutti Gianni, ha 25 anni e un talento innato come meccanico navale. A Bocca di Magra lo conoscono tutti. Un giorno riceve una strana visita: 2 clienti offrono un anticipo da 50 mila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e GPS. Gianni si insospettisce, va alla polizia e accetta di aiutare gli investigatori a capirci di più. Sembra una cosa destinata a risolversi in fretta, invece Gianni scivola in un gioco più grande di lui e, con il passare dei mesi, diventa un agente infiltrato a tutti gli effetti. Inizia così la sua seconda vita: quattro anni di viaggi in Sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, quattro anni di festini con i narcos e di riunioni di emergenza con la polizia, quattro anni di paura. “Gli orologi del diavolo”, scritto dal protagonista della vicenda Gianfranco Franciosi con il giornalista Federico Ruffo che per primo ha raccontato la storia di Gianni in una sua inchiesta a Presadiretta, è l’odissea di un uomo usato come esca e poi abbandonato dallo Stato. Ma soprattutto è una vicenda incredibile, tesa ed emozionante come un thriller, ma vera.
“Hai mai avuto il sospetto che i tuoi gommoni potessero servire per un traffico?”#GliOrologiDelDiavolo da lunedì #2novembre su #Rai1 @BeppeFiorello pic.twitter.com/osgeTVgaq7
— Rai1 (@RaiUno) October 27, 2020
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