Questa mattina, i consiglieri regionali del centrodestra e delle liste civiche hanno “occupato simbolicamente” l’Aula di Palazzo Cesaroni per protestare contro l’annunciato rinvio della seduta dell’Assemblea legislativa che avrebbe dovuto tenersi oggi. “Noi ci siamo per i cittadini” – si leggeva sui cartelli esposti dai rappresentanti delle forze politiche d’opposizione presenti in Regione, Claudio Ricci (portavoce centrodestra e civiche), Sergio De Vincenzi (Ricci presidente), Raffaele Nevi (Forza Italia), Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini (Lega Nord) e Marco Squarta (Fratelli d’Italia) si sono seduti sui propri seggi nell’Aula di Palazzo Cesaroni.
“Abbiamo deciso questa occupazione simbolica – ha detto Ricci – perché oggi ci sarebbe dovuta essere la seduta dell’Assemblea legislativa e la Giunta avrebbe dovuto dire se esiste ancora una maggioranza in grado di governare l’Umbria. Altrimenti la conseguenza istituzionale dovrebbero essere le elezioni anticipate, per chiedere ai cittadini cosa pensano di questa situazione di ingovernabilità. Nei giorni scorsi abbiamo presentato una mozione per verificare se la Giunta regionale è in grado di prendere decisioni su un tema delicato come la sanità, che occupa gran parte del nostro bilancio. E soprattutto se si sia attivata una procedura di scelta fondata su merito e curriculum”.
“Abbiamo posto – ha proseguito Ricci – alcuni temi all’attenzione dell’Assemblea legislativa: diminuire i tempi di attesa per gli esami clinici, usare il Cras per acquistare in maniera centralizzata e risparmiare, puntare sull’innovazione tecnologica per arrivare alla cartella sanitaria digitalizzata, attivare una sempre maggiore collaborazione tra Asl e lavorare per la creazione di un unica azienda regionale. L’Assemblea legislativa dovrebbe discutere strategie e obiettivi da raggiungere nella sanità, in modo che poi la presidente della Giunta possa scegliere le persone più adatte a perseguirli. Invece di questo si parla in tavoli e riunioni, ma non nella sede istituzionalmente opportuna. Noi ci siamo – ha concluso – mentre oggi molti degli altri eletti in quest’Aula non ci sono”.