Saranno 700 i dipendenti diretti dell’Ast interessati dalla cassa integrazione ordinaria mentre per quanto riguarda il personale somministrato sarà aperta una cig per gestire gli scarichi produttivi rispetto ai reparti di appartenenza. È la risposta del management dell’acciaieria ai sindacati incontrati nella sede ternana dell’associazione degli industriali.
“Ribadiamo che è un paradosso – scrivono in una nota Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb – il fatto che dal 4 di settembre ad oggi un’azienda importante come Ast non sia in grado di o ‘peggio ancora non voglia’ eliminare la confusione generata fino ad oggi che ovviamente ha conseguenze negative solo sui lavoratori”.
Le organizzazioni sindacali, infatti, lamentano di non aver avuto risposte in merito a piani produttivi, relativo mix e impianti coinvolti. Risposte utili “per poter effettuare una discussione seria e costruttiva – scrivono – che ci metta nelle condizioni di poter affrontare questa fase complicata di Ast. Si è quindi deciso di aggiornare l’incontro a giovedì 26 settembre auspicando – aggiungono le segreterie – che sia la volta buona per fare chiarezza nel rispetto dei ruoli e delle parti. Come organizzazioni sindacali responsabilmente come sempre fatto – concludono – espleteremo tutto il percorso ma è evidente però che questo atteggiamento aziendale conferma il più volte denunciato problema di corretta gestione del sistema delle relazioni sindacali”.