Richiederà 9/12 mesi, dal momento dell’attivazione, la procedura di cessione o ricerca di nuovi partner per Acciai speciali Terni da parte di ThyssenKrupp: è quanto ha spiegato l’amministratore delegato dell’acciaieria Massimiliano Burelli nella call conference di oggi convocata dal ministero dello Sviluppo economico dopo l’annuncio del disimpegno da parte della multinazionale tedesca. Presenti le sottosegretarie Alessandra Todde e Alessia Morani ed il vicecapo di gabinetto del dicastero Giorgio Sorial, la presidente della Regione Umbria Donatelli Tesei, l’assessore Michele Fioroni, il sindaco di Terni Leonardo Latini e le segreterie territoriali e nazionali di Fim, Fiom,Uilm, Fismic, Ugl e Usb.
Dall’incontro – si apprende da fonti sindacali – è emerso che la procedura non verrà avviata prima di qualche settimana e che sarà seguita da un advisor, anche questo non ancora nominato. Dunque non sono state presentate al momento offerte formali, anche se l’azienda si attende l’interessamento di diversi gruppi internazionali, oltre a quelli italiani.
Nel frattempo verrà garantito – è stato detto – il rispetto degli impegni del piano industriale 2019-2020, in scadenza a settembre, che prevede investimenti per 60 milioni di euro nel biennio.La produzione di acciaio liquido prevista di 940.000 t – si è appreso – è stata anche superata realizzando 960.000 t lo scorso esercizio ma a seguito della pandemia, non sarà possibile realizzare l’obiettivo nel 2020 avendo registrato cali produttivi del 50% a marzo e 35% su Aprile.
La ThyssenKrupp come la conosciamo non esiste più. Il vecchio Gruppo è stato riorganizzato in 9 società (che rappresentano 6 mld di fatturato) cercano un azionista di maggioranza e tra questi c’è AST. Resteranno ltra queste la “Material service”, fino al 1° ottobre ne farà parte AST per poi confluire in “multitrack” e altre due società.
“Manterremo massima attenzione al percorso che la multinazionale tedesca Thyssen Krupp sta intraprendendo per quel che riguarda il futuro dell’Ast di Terni – ha sottolineato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei – una realtà fondamentale per la nostra regione e per tutto il Paese. Da parte nostra – ha aggiunto – abbiamo già confermato l’impegno economico preso in passato dalla stessa Regione. Ora è necessario vigilare sulle prossime scelte della proprietà che ha espresso l’ intenzione di cedere o comunque di trovare un nuovo partner per il sito ternano”.
L’ incontro è stato preceduto da quello che la Giunta regionale ha avuto con le rappresentanze sindacali.
“Riteniamo fondamentale – ha sottolineato Tesei – che l’Ast sia considerata come sito industriale strategico nazionale. Insieme al Governo siamo pronti, come detto, a vigilare ed a partecipare attivamente al processo che porterà alla cessione dell’ azienda o comunque all’ arrivo di un nuovo socio. Un processo che potrebbe non essere temporalmente rapido ed è proprio per questo che è necessario che il periodo di transizione sia gestito al meglio, andando a garantire i livelli produttivi ed occupazionali. I nuovi soci dovranno essere in grado di presentare un piano industriale valido e sostenibile sotto un punto di vista produttivo, occupazionale, finanziario e ambientale. Un piano quindi che rafforzi – ha concluso Tesei – le prospettive industriali di un ciclo integrato, che va dalla fusione sino alla commercializzazione “.
“E’ fondamentale che sia riconosciuta la strategicità del nostro sito all’interno di un piano nazionale per la siderurgia – ha dichiarato il sindaco Leonardo Latini – che deve prendere quanto prima forma nella consapevolezza dell’importanza di questo settore, in particolare in riferimento agli acciai speciali. E’ altrettanto importante spingere per tutti gli interventi che possano contribuire a sostenere le nostre industrie, specie quelle energivore come AST. In Italia, come ricordava l’ad Burelli, a differenza che in Germania non c’è la cogestione, purtroppo aggiungerei, nonostante sia prevista in Costituzione, ma mai attuata. Tuttavia in questi mesi che ci separano dalla decisione finale, mi auguro che ci sia coesione e partecipazione nella massima trasparenza in tutti i complessi passaggi che porteranno all’esito di questo nuovo capitolo della lunghissima storia delle acciaierie ternane – ha concluso il sindaco – che meritano la massima considerazione e il massimo rispetto”.
LA FIM CISL
Come Fim abbiamo rimarcato forte preoccupazione. La riapertura di un tavolo di crisi AST che ha provocato forti tensioni nel territorio negli anni passati ci preoccupa, come pure i nuovi assetti sui quali è necessario far presto per definire il futuro degli asset aziendali.
Abbiamo chiesto chiarimenti su come potrebbe influire la collocazione nella divisione “material” (fino al 1° Ottobre) dell’acciaieria ternana a fronte di una gestione tedesca, che poco interesse potrebbe porre su un sito oramai in cessione e nel transito dal 1° Ottobre a nuova società. E’ importante chiarire se i centri servizio ed il commerciale seguono gli asset o resta solo un bacino vuoto senza prospettive. Su questo l’AD Burelli conferma lo spostamento di tutti gli asset tra cui commerciale e servizi.
Attualmente gli impianti sono fermi – non solo per quel che concerne il Covid19 – e chiediamo quindi garanzie su questa vicenda che non impatti sull’occupazione non solo per gli ammortizzatori sociali che si prospettano all’orizzonte ma anche per i 150 contratti dei lavoratori interinali.
Per noi il sito deve essere mantenuto integrato così com’è – che ci sia una vendita o una partnership – ovviamente insieme al mantenimento delle produzioni e dei livelli occupazionali e salariali.
Abbiamo chiesto al Governo di far luce anche sulle voci riguardanti eventuali interessi mostrati da potenziali acquirenti e che se un percorso va affrontato tra scouting e ricerca di investitori vada fatto nel più breve tempo possibile ed interessando le organizzazioni sindacali non solo nella fase finale del processo perché l’unico effetto sarebbe allungare ulteriormente i tempi della vertenza.