L’intenzione di mettere sul mercato l’Ast ha fatto registrare le preoccupazioni di vari livelli istituzionali nonché dei sindacati. Oggi sul delicato argomento interviene il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi.
“Nella storia delle nostra città e dell’intero nostro paese niente e nessuno ha mai potuto prescindere dalle vicende e dalla sorte delle “acciaierie”. Per l’ennesima volta oggi si ripresenta la necessità di tenere alta la guardia – scrive Cecconi – per evitare che la proprietà tedesca, che immagina di mettere sul mercato l’intero stabilimento per suoi dichiarati intenti di ristrutturazione di tutto il gruppo Thyssen compia fughe in avanti e non si coordini nell’ordine: con il ministero dello sviluppo economico, con la regione dell’Umbria e anche con l’amministrazione locale, che come è facile immaginare non ha ampi margini di manovra sulla vicenda, non ultime le parti sociali.
Non sfugge a nessuno che Terni è l’unico stabilimento in Italia che produce acciaio inossidabile, che per di più è di ottima qualità. Vogliamo augurarci, prosegue il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, che l’attuale governo colga sino in fondo la dimensione strategica del sito ternano e sappia mettere in campo ogni risorsa progettuale ed economica, se necessario, al fine di coordinare un eventuale processo di cambio della proprietà. Non era stato ancora completamente assorbito lo scippo che fu fatto a danno del nostro paese e del nostro territorio, con lo smantellamento della produzione del lamierino magnetico e relativi licenziamenti, quando, più di recente, nel 2014, in occasione dell’ennesima crisi altri 500 nostri concittadini sono stati allontanati dal ciclo produttivo. Terni e il nostro paese non si possono permettere ulteriori tagli. Ne della produzione ne, men che meno occupazionali. Il sito produttivo ternano venga dichiarato sito strategico di interesse nazionale – conclude Cecconi – e vengano messe in campo tutte le misure possibili per la salvaguardia delle produzioni e dei lavoratori.”