Dal tavolo di Roma con il ministro Adolfo Urso sono emerse “novità assolutamente negative”. A dirlo è il segretario della Fiom-Cgil di Terni Alessandro Rampiconi. “Si riducono gli investimenti – precisa Rampiconi – il miliardo previsto si riduce a poco più di 600 milioni di euro, perché, per il momento, il magnetico non è nelle corde di questa azienda e l’altra notizia che per noi non è buona è che al di là della soluzione del 2029, ancora non definita e non certa, il ministro Urso ha detto che eventuali misure sul costo dell’energia, se ci saranno, riguarderanno gli anni 2027/2028 e qui si pone il tema su cosa si fa nel 2025 e nel 2026. L’azienda – ha aggiunto il segretario della Fiom – continuerà a importare le bramme dall’Indonesia per abbattere i costi energetici”. Questo significa che ci saranno fermate “di una linea nell’area a caldo, da una a due settimane al mese, oggi non facciamo cassa integrazione perché il Cavaliere sta pagando i dipendenti che vanno al lavoro con gli impianti fermi, noi possiamo pensare che per due anni possa durare un meccanismo di questa natura cioè che non si fa cassa integrazione perché se ne fa carico l’azienda?”
“Sulla base di queste notizie – ha aggiunto ancora Rampiconi – ci possono essere due scenari, o entro il 20 gennaio c’è una soluzione condivisa dall’azienda e dal governo e si firma l’accordo di programma a febbraio oppure questa intesa non c’è e l’accordo di programma non si firma. Se non c’è l’accordo di programma o si fermano gli investimenti , cosa paventata nella riunione di Cremona, oppure Arvedi continua a fare gli investimenti ma con i modi suoi, i tempi suoi e continuando a importare le bramme dall’Indonesia indebolendo l’area a caldo”.
“Se non si sblocca la situazione energetica – ha ribadito Massimiliano Catini della rsu – l’azienda non lo ha mandato a dire che è disposta anche a fermare gli impianti, con tutta una serie di incognite su cosa voglia fare e quale piano industriale intende mettere a terra”.
In definitiva emerge un quadro assai poco rassicurante se questo accordo, del quale stiamo parlando da oltre due anni, non va a buon fine.
Sindacati in trasferta a Cremona per incontrare i vertici di Arvedi-Ast. La proprietà conferma gli investimenti, ma sui tempi…..