“Siamo fortemente preoccupati del contenuto della lettera del Gruppo Arvedi relativamente al sito produttivo di Terni.”
Così una nota della Fismic Confsal relativamente alla lettera in cui si denuncia l’alto costo dell’energia elettrica che mette in difficoltà l’acciaieria ternana.
“Purtroppo eravamo stati facili profeti quando alla presentazione delle linee guida del piano industriale dichiaravamo le nostre perplessità sui tempi e sulle garanzie, visti i risultati deludenti relativi all’accordo di programma del 2005. Alla luce di quanto dichiarato dal Gruppo Arvedi riguardo al sito produttivo Ast non è evitabile porsi alcune domande. II 22 giugno nell’incontro ufficiale e nella discussione affrontata, sul punto delle criticità incontrate dall’azienda, l’energia non era stata evidenziata come (invece sembra) emergenziale. II problema energia, infrastrutture, logistica, etc. sono da sempre le maggiori problematiche che impattano con le prospettive dell’azienda.
Sono intervenute novità sostanziali rispetto a quanto concordato tra le varie Istituzioni locali e nazionali ed il Gruppo Arvedi rispetto l’acquisizione di Acciai Speciali Terni? La situazione di Acciaierie D’italia e il piano nazionale della siderurgia può influire nel futuro di Acciai Speciali Terni? Per tutti questi motivi riteniamo che sia finito il tempo dei rinvii, delle attese e delle indecisioni ma che sia arrivato il tempo delle decisioni e delle assunzioni di responsabilità. Chiediamo al Ministro Urso, come dichiarato il 26 maggio alla riunione al Mimit, la convocazione nei primi giorni di luglio con la presenza di tutte le Istituzioni per continuare il confronto ed affrontare i dettagli del piano industriale che già ha subito troppi ritardi.
I ritardi della burocrazia non possono più continuare a pagarla i lavoratori, conclude la nota della Fismic Confsal, sia in termini economici che di tranquillità quotidiana”.