Acciai Speciali Terni al cento dell’odierno question time alla Camera dei deputati con una interrogazione del Partito Democratico sul futuro dell’azienda.
L’interrogazione è stata presentata da uno dei cofirmatari, l’onorevole Gianluca Benamati:
“Parliamo di Acciai Speciali Terni – ha detto Benamati – che è una eccellenza italiana, lo sanno tutti in questa aula, un gioiello europeo. E’ sostanzialmente quell’azienda che produce acciai speciali altolegati, un unico in Italia. 4 mila dipendenti, un quinto del Pil industriale dell’Umbria, prodotto da questa azienda. Questa azienda è in dismissione dal gruppo Thyssen , a livello europeo i commissari Gentiloni e Vestager seguiranno questa vendita, ci sono manifestazioni di interesse sia italiane che estere (Arvedi, Marcegaglia, Posco, Baosteel) ; quello che a noi preoccupa in questa fase è quale piano industriale c’è dietro, quali progetti di sviluppo sono dietro queste offerte e qui chiediamo al governo cosa intende fare per tutelare questo patrimonio tecnologico e di lavoro italiano ad esso sotteso.
E’ stato chiamato a rispondere il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
“Ringrazio i colleghi – ha detto il ministro – di aver portato all’attenzione dell’aula quella che, è stato giustamente ricordato, è un’eccellenza italiana nel settore dell’acciaio che, come noto, ha vissuto momenti drammatici sotto il profilo economico e con il relativo impatto indotto dalla pandemia, che vive oggi una situazione di mercato ulteriormente drammatica per altri versi, sotto altri aspetti. Con riferimento alla vicenda di AST di Terni che, come è noto, dal 1° ottobre 2020 è entrata nella lista dei siti in dismissione di Thyssenkrupp, è partita la ricerca di un nuovo azionista. Devo dire che nel frattempo l’interlocuzione tra la proprietà e l’ambiente, inteso come lavoratori e istituzioni, ha prodotto una gestione rispettosa delle aspettative e delle attese di tutti. Come governo stiamo seguendo , in un rapporto trasparente, corretto, insieme alla proprietà, la procedura di vendita che , come è evidente, non può subire interferenze da parte del governo e dello stato ma, in relazione a questo rapporto corretto e trasparente con la società, noi abbiamo evidenziato quelle che erano le nostre aspettative rispetto al futuro di un’azienda così importante e strategica, lo ribadisco, un’eccellenza dell’industria italiana. Per questo motivo la procedura di vendita, io ritengo, in base alle informazioni che abbiamo, possa concludersi con l’individuazione del soggetto entro il mese di settembre, forse anche prima della fine di settembre. Le aspettative sono quelle di un piano industriale rispettoso sia delle dimensioni dell’occupazione, anche quella generata nell’indotto, sia per quanto riguarda il rispetto di tutti i dettami ambientali, che in tema di acciaio sono significativi in termini di impatto. Quindi posso dire agli interroganti che la mia aspettativa, l’aspettativa del governo rispetto a questa vicenda possa rispondere anche alle aspettative loro, del territorio, di Terni. E’ una pagina dell’acciaio nazionale che diversamente da altre potrà trovare una conclusione positiva.”
Nella sua replica l’onorevole Walter Verini si è detto contento che questa interrogazione abbia dato l’opportunità al governo di dire qualcosa pubblicamente sulla questione AST.
“Lo abbiamo fatto – ha detto il deputato PD – per portare il Governo, e in particolare il ministro dello Sviluppo economico, a dire qualche parola sul futuro di Acciai Speciali Terni. Oggi in Parlamento si è detto qualcosa, ma noi pensiamo che – pur tenendo conto di aspetti riservati che presiedono alla vendita tra privati – il Governo italiano debba essere il garante davanti ai lavoratori, ai sindacati, alle imprese dell’indotto, a una comunità intera, della trasparenza della vendita e del futuro delle acciaierie di Terni. Ciò significa chiedere a Thyssen Krupp che nella vendita siano assicurati garanzia dell’integrità del sito, mantenimento dei livelli e della qualità della produzione, dell’occupazione, innovazione ambientale; e poi il sistema Italia deve garantire finalmente lo sviluppo infrastrutturale che serve. La presidente della Commissione europea Von Der Layen – ha aggiunto Verini – i commissari Vestager e Gentiloni hanno garantito la vigilanza – entro le loro prerogative – su questi obiettivi. Ora il Governo e il Ministero non devono essere timidi su questioni come questa. Nel quadro di un nuovo piano siderurgico nazionale dove Taranto, Piombino, hanno le loro problematiche, Terni ha le sue specificità delle quali tenere conto e che vanno salvaguardate. La qualità delle produzioni di Ast offre competitività nei mercati e qualunque soggetto che dovesse acquisire il sito dovrà garantire un piano industriale che assicuri e sviluppi questa competitività. Per questo il Governo italiano non può stare alla finestra.