“L’ Ast di Terni è un’ azienda strategica nazionale che va tutelata nel pieno rispetto di una procedura privata di cessione. L’ obiettivo dell’ incontro di dopo domani è trovare una soluzione condivisa che consenta di proseguire nell’attività produttiva dello stabilimento e tutelare i lavoratori. Oggi si pone il problema di dare un nuovo assetto societario a Ast.
Ritengo -ha aggiunto il ministro – che la presenza di player italiani possa essere garanzia di non trovarci nuovamente con imprenditori che promettono investimenti nel nostro Paese e poi cercano di chiudere lo
stabilimento e di arretrare le loro posizioni. Ci sono almeno 2 soggetti storicamente interessati: Marcegaglia e Arvedi”.
Questa la dichiarazione rilasciata dal ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ai parlamentari umbri.
La dichiarazione arriva a due giorni dalla convocazione del tavolo su Ast previsto per giovedì 28 maggio.
Le dichiarazioni del ministro sono giunte proprio mentre si stava svolgendo in conference call l’assemblea generale della Fiom-Cgil.
“Siamo preoccupati per le notizie che sono arrivate mentre era in corso la nostra riunione, oggi il ministro Patuanelli non ha semplicemente informato i parlamentari umbri, ma ha indicato percorsi possibili rispetto all’interessamento di cordate italiane. Il Confronto previsto per il 28 maggio 2020 non può avere soluzioni preconfezionate e “gli Italiani” – sostiene la Fiom-Cgil – non rappresentano di per sé una garanzia, basti ricordare quello che è successo nel 1994 con la speculazione finanziaria e la cessione totale delle quote alla multinazionale tedesca.”
Su Ast interviene anche l’onorevole Raffaele Nevi (Forza Italia):”oggi pomeriggio ho partecipato alla conference call convocata dal ministro dello Sviluppo economico Patuanelli, per discutere del futuro di Acciai Speciali Terni dopo la decisione di Thyssenkrupp di cedere il sito produttivo. Da un punto di vista metodologico ritengo utile aver coinvolto noi parlamentari umbri per affrontare questo tema. Il mio auspicio è che ci sia l’unità di tutte le forze politiche. Al ministro Patuanelli ho ribadito il concetto che ho espresso sin dal primo momento, chiedendo che si impegni la multinazionale tedesca su due questioni fondamentali. La prima riguarda il rispetto da parte di Thyssenkrupp degli accordi sottoscritti e il relativo cronoprogramma del piano di investimenti, soprattutto in campo ambientale. Su questo infatti mi auguro che il Governo vigili su quanto concordato, perché sono in essere progetti importanti. Inoltre ritengo che ci debba essere da parte della stessa azienda l’impegno a ricercare un partner (se italiani sicuramente meglio) o acquirente che abbia interesse a sviluppare il sito ternano dal punto di vista della produzione industriale, mantenendo il ciclo integrato che riguarda l’area a caldo e freddo, la Società delle Fucine e il Tubificio. Spero – conclude l’on.Nevi – che si faccia in fretta perché non è certamente positivo lasciare un’azienda, di tale importanza, troppo a lungo in una situazione di incertezza che finirebbe per rendere più fragile l’azienda e quindi con essa la città di Terni e l’intera Umbria.”