C’è preoccupazione per il futuro dell’Ast in seguito all’accordo societario Thyssen Krupp-Tata e alle dimissioni del CEO di TK Heinrich Hiesinger, sia riguardo ai contenuti e agli impegni dell’accordo del 3 dicembre 2014, sia rispetto all’annunciata prospettiva di vendita dello stabilimento di viale Brin. Il concetto è stato ribadito nell’incontro convocato dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini a Palazzo Donini con il vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli, il sindaco di Terni Leonardo Latini, il presidente della Provincia di Terni Giampaolo Lattanzi, i segretari regionali e provinciali confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fismic, Usb, le rappresentanze sindacali unitarie di stabilimento.
“La strategicità del sito integrato di AST nell’ambito della politica siderurgica nazionale rappresenta una assoluta ed irrinunciabile priorità, si legge in un comunicato congiunto, per questo assume una importanza fondamentale l’immediata convocazione del tavolo nazionale su AST presso il Ministero dello sviluppo economico anche per conoscere quale sia la posizione del Governo italiano rispetto alle future politiche industriali per il settore siderurgico. In quella sede deve essere quindi ribadita non solo la strategicità del sito ternano, ma deve anche essere sottolineata, in relazione all’ipotesi di vendita di AST, la difesa delle attività produttive del sito; la necessità che venga individuato un soggetto acquirente che abbia le caratteristiche di operatore industriale ed internazionale del mercato dell’acciaio e che lo stesso soggetto sia in grado di offrire adeguate garanzie circa le proprie capacità finanziarie e commerciali.
Si tratta di condizioni imprescindibili, conclude la nota, per la tenuta e lo sviluppo della capacità produttiva ed occupazionale delle Acciaierie”.