Sciopero di tre ore con presidio alla portineria del Tubificio di Maratta. È quanto deciso da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl, Usb ed Rsu in risposta alle scelte di politica industriale che l’Ast sta mettendo in campo.
“Il piano industriale proposto non è accettabile, scrivono i sindacati, perché è un piano di riduzione ed indebolimento: diminuiscono i volumi prodotti, che andranno sotto 1 milione di tonnellate annue; la forza lavoro (obiettivo 2300 dipendenti); nessuna garanzia per i contratti somministrati; entità investimenti sufficiente solo al mantenimento dello status quo; poca trasparenza sul sistema organizzativo delle attività dirette ed indirette; nessuna chiarezza sul sistema degli appalti a partire dal progetto scorie ed ambiente”.
Per i rappresentanti dei lavoratori è necessario un cambio di passo e per questo si impegneranno, insieme a loro, per mettere in campo tutte le iniziative necessarie.
“E’ necessario accelerare i tempi dell’incontro, già chiesto, al Governo al fine di far prendere degli impegni precisi a ThyssenKrupp su Terni; è necessario riaffermare la nostra contrarietà all’indebolimento industriale di Terni nelle sue diverse articolazioni; è dirimente valorizzare la strategicità delle produzioni ternane con politiche ed azioni concrete e non semplicemente con spot ed annunci”.
In gioco c’è anche la contrattazione aziendale ed i sindacati definiscono assurdo il fatto che con 98 milioni di utile non ci sia la volontà di redistribuire.
“Gli utili che Ast ha ottenuto nel biennio passato sono anche frutto del sacrificio dei lavoratori che in Ast hanno operato e continuano ad operare, inoltre la redistribuzione deve riguardare l’insieme delle maestranze e non soltanto “pochi eletti” come avvenuto in questi anni ad opera unilaterale dell’azienda”.
Da qui una prima iniziativa di mobilitazione: sciopero mercoledì 16 gennaio dalle ore 11 alle ore 14 di tutti i lavoratori del sito e degli appalti con presidio alla portineria del Tubificio.