“Scioperiamo allo stabilimento Acciai Speciali Terni il 10 luglio perché l’assenza di un piano energetico nazionale che garantisca costi dell’energia competitivi al pari degli altri Paese europei e la mancanza di un piano nazionale per la siderurgia rischiano di minare la definizione del programma industriale e occupazionale di uno degli stabilimenti storici e fondamentali della siderurgia italiana.
Il nostro sciopero unitario è per avvertire il Governo del fatto che in assenza di un intervento urgente per garantire una giusta transizione ecologica e la tutela e la promozione dell’occupazione, la mobilitazione unitaria andrà avanti”.
E’ quanto dichiara in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.
“C’è il rischio di un’esplosione delle tariffe energetiche” insopportabile per le imprese siderurgiche, secondo il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, che in una nota condivide l’allarme del presidente di Federacciai Antonio Gozzi e di tanti diversi produttori del settore siderurgico italiano, a partire dal Gruppo Arvedi, e chiede al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, una convocazione per valutare insieme misure per contenere i costi.
L’allarme deriva da “due provvedimenti del Governo, attualmente in sede parlamentare di conversione ovvero: l’abolizione dell’esenzione degli oneri di trasporto e dispacciamento per i grandi carichi energivori e l’eliminazione dei crediti d’imposta per le imprese – sostiene Benaglia – settori industriali energivori come quello siderurgico rischiano di andare fuori mercato sul piano internazionale per l’esplosione dei costi energetici nel nostro Paese , la nostra mobilitazione del mese di luglio, come metalmeccanici, serve anche per mettere al centro delle politiche industriali di sostegno all’industria metalmeccanica il tema dell’energia”.