“Incomprensibile e fuori contesto la scelta del Prefetto che, su richiesta dell’azienda e con il placet (visto il silenzio) della Presidente della Regione e del Sindaco di Terni, ha concesso l’autorizzazione alla totale riapertura degli impianti di Ast, quando altre realtà importanti del territorio sono ancora chiuse. Non ci sembra che così si rispettino gli obbiettivi di proseguimento delle restrizioni predisposte dal nuovo decreto del Presidente del Consiglio al 13 aprile.”
Sinistra Civica Verde e Sinistra Italiana Articolo 1 evidenziano le difficoltà di contenimento del contagio da Coronavirus con la riapertura dello stabilimento ternano.
“La nostra città finora ha retto in termini di contagi e decessi, quanto ancora potremo mantenere questo trend con una fabbrica da tre mila persone in attività?
Ringraziamo il lavoro incessante svolto dalle organizzazioni sindacali, dalle RSU ed RLS in una trattativa estenuante con la dirigenza Ast, la quale, ancora una volta, si mostra distante dagli interessi primari dei lavoratori, scrivono, che non possono essere considerati fondamentali e strategici solo a piacimento dei vertici aziendali. E’ indispensabile, inoltre, che si continui a vigilare con più accuratezza sulla sicurezza in tutte le realtà e luoghi di lavoro del nostro territorio, che non merita di essere governata da amministratori insipienti e subalterni agli interessi economici. Non ci esprimiamo sui soliti lacche’ che in queste ore si stanno sbracciando a dimostrare la loro vicinanza ai vertici aziendali….. ”occorre ripartire quanto prima”!!! Siamo d’accordo, concludono Sinistra Civica Verde e Sinistra Italiana Articolo 1, ma in sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici e la città tutta”.
E sulla stessa linea si trova il consigliere comunale di Senso Civico Alessandro Gentiletti.
“Sappiamo cosa significhi, nel bene e nel male, il legame della nostra città con l’acciaieria. Un presidio produttivo che va difeso, ma senza rischi per la salute dei lavoratori e della città, scrive Gentiletti, che ha fatto e sta facendo tanti sacrifici per limitare la diffusione del contagio.
Credo che la Regione dovrebbe valutare di mettere subito a disposizione per tutti i lavoratori di AST i tamponi, così come per i sanitari.
Sarebbe opportuno, inoltre, conoscere le valutazioni del sindaco, anche alla luce della posizione che assunse qualche tempo fa sulla tutela prioritaria della salute. Condivido le sollecitazioni che provengono dalle forze sociali e dalla città, conclude il consigliere di Senso Civico, affinché l’amministrazione territoriale si esprima ed eserciti tutte le sue competenze”.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Thomas De Luca ed il capogruppo dello stesso Movimento in Comune Federico Pasculli chiedono i tamponi pertutti i dipendenti prima del ritorno al lavoro.
“Di fronte alla discutibile scelta di riavviare l’attività del polo siderurgico di Terni dopo la fermata degli scorsi giorni, nell’assordante silenzio del Sindaco e della Presidente della Regione, scrivono, riteniamo imprescindibile un intervento rigoroso e diretto a tutela della salute pubblica. I test a tappeto su tutti i dipendenti prima del ritorno a lavoro e ripetuti successivamente ad intervalli regolari di tempo sono una necessità imprescindibile per i lavoratori delle acciaierie di Terni. Il rilevamento della temperatura corporea risulta una misura risibile e totalmente in controtendenza rispetto alle evidenze scientifiche che stanno attestando una grave e abnorme sottovalutazione della presenza di asintomatici.
Per la stessa ragione per cuiormai da settimane stiamo chiedendo un’attività di screening su operatori sanitari, forze dell’ordine, addetti dei supermercati e della filiera agroalimentare, corrieri, impiegati, operai e tutti coloro che continuano ad essere esposti anche in questi giorni di quarantena.
Il rischio di riaccendere un focolaio infettivo potrebbe inoltre aggravare una situazione sanitaria ancora in affanno complicando una condizione che proprio in questi giorni inizia ad avere dati rassicuranti.
Seppur con tutte le cautele e le incertezze di un fenomeno la cui conoscenza si sta evolvendo repentinamente giorno dopo giorno, aggiungono De Luca e Pasculli, la direzione che sembrerebbe tracciare la fase due di questa emergenza è quella di accertare la presenza di persone che hanno sviluppato immunità al virus, anche se temporanea, e ripartire da queste per una progressiva riapertura delle attività.
Lo sviluppo di un focolaio di infezione all’interno della fabbrica avrebbe conseguenze devastanti per tutto il territorio regionale, non solo dei lavoratori ma anche delle loro famiglie e di tutte le comunità dove esse risiedono. La mancata adozione di ogni ragionevole e necessaria precauzione costituisce un rischio la cui assunzione di responsabilità non è circoscritta nel perimetro burocratico-amministrativo ma riguarda in primo luogo le istituzioni locali. Da parte nostra, concludono i pentastellati, ci sarà una costante attenzione e un fermo supporto ad ogni azione, politica e non solo, volta alla tutela dei lavoratori e dei cittadini umbri”.
Il Coordinamento politico del PD di Terni, vista la scelta fatta dal Prefetto di concedere l’autorizzazione per la totale riapertura degli impianti di Ast, chiede che siano rese note e trasparenti le motivazioni che hanno portato a questa scelta che supera il DPCM con cui si sospendevano tutte le attività produttive ritenute non essenziali per la vita del Paese e per questa emergenza sanitaria. “Esprimendo il pieno sostegno alle azioni e all’impegno delle Organizzazioni Sindacali ed alle RSU in difesa dei diritti dei lavoratori e della salvaguardia della loro salute e quella della Città, il PD di Terni CHIEDE alla Direzione Aziendale di Ast di rendere esplicito il piano della Sicurezza con il quale si intende far fronte alla straordinaria emergenza sanitaria, con quali dispositivi e con quali modalità a garanzia della salute di una intera Comunità. Si chiede infine alle Istituzioni locali e regionali di vigilare sulle contestuali azioni che si metteranno in atto nell’avvio delle produzioni utilizzando ogni strumento a loro disposizione, superando quell’atteggiamento che abbiamo finora visto che è semplicemente definibile.. INDIFFERENZA”.
Preoccupazione è stata espressa anche dai consiglieri comunali della Lega:”la riapertura dello stabilimento di Ast Terni, fissata a lunedì 6 aprile, desta la più viva preoccupazione. Prendiamo atto della decisione del Prefetto di Terni, basata sulle incomprensibili norme legislative stabilite dal Governo PD-5 Stelle che travalicano le competenze del sindaco e dell’amministrazione comunale. Non possiamo tuttavia non prendere in considerazione i rischi che tale scelta comporta per la salute degli operai. Fermo restando che la prudenza avrebbe suggerito di prolungare la fermata, esprimiamo solidarietà ai lavoratori dell’acciaieria. Solleciteremo l’azienda e le autorità preposte a controllare che il livello di sicurezza sia massimo per garantire l’incolumità degli operai e che a ognuno di loro siano distribuiti idonei DPI, guanti e mascherine in primis, oltre a garantire periodiche visite mediche e tamponi. Come Lega vigileremo affinché ciò avvenga. Siamo disponibili ad ascoltare tutte le osservazioni e a portare le istanze dei lavoratori nelle sedi opportune. Da quanto apprendiamo ci rendiamo conto che le criticità sono molteplici in quanto da e per l’azienda transitano merci e persone provenienti da ogni parte d’Italia”.