“Io penso che se il Movimento 5 Stelle ogni volta che arriva una bolletta dell’acqua vuole rimestare nella polemica politica, lo può fare. A questo punto lo può fare anche quando arriva la bolletta della luce, la bolletta del gas e quella del telefono perché l’aumento tanto vituperato di questa bolletta è dell’1,6%, un aumento che non impatta più di tanto dal punto di vista economico ed è un aumento che va a sanare i contenziosi che c’erano tra Il Servizio Idrico e tutti i Comuni della provincia di Terni, precedenti al 2016, contenziosi che erano andati in arbitrato davanti un giudice e il giudice aveva condannato i Comuni a far mettere nella tariffa i 17 milioni di euro di investimenti che prima i Comuni avevano fatto fare al Servizio Idrico e poi non glieli avevano riconosciuti in tariffa. Con l’operazione che abbiamo fatto adesso, dunque, (la cessione del 15% di quote ASM detenute in SII a UmbriaDue società controllata da ACEA, ndr), questo aumento non c’entra niente”.
Ad affermarlo è l’assessore al Bilancio del Comune di Terni, Orlando Masselli che interviene così nella polemica politica che si è accesa in questi giorni.
“Il Tribunale – ribadisce l’assessore – aveva già condannato i Comuni della provincia di Terni ad approvare l’aumento tariffario. L’autorità, ovvero i sindaci dei 32 Comuni della provincia di Terni, stabilisce gli investimenti e poi gli investimenti devono essere recuperati sulla tariffa all’utenza. Cosa era dunque accaduto prima del 2016? Che i Comuni avevano fatto fare questi investimenti e poi non avevano fatto gli aumenti sulla tariffa. L’aumento di cui parlano, se è vero che c’è, è dell’1,6%, il resto e tutta polemica politica, con notizie fasulle”.
IL 15% DELLE QUOTE ASM A UMBRIADUE
“L’operazione di cessione delle quote – aggiunge ancora l’assessore Masselli – ha messo in sicurezza, viceversa, i conti, perché tutto il resto dell’indebitamento che comunque il Servizio Idrico aveva accumulato per ulteriori attività, questo indebitamento ulteriore non va a ricadere sulle tariffe perché il SII se lo finanzia grazie all’ingresso del nuovo socio e soprattutto il nuovo socio dà la possibilità al Servizio Idrico di fare investimenti , anticipando denaro che fino ad oggi non aveva e che altrimenti non avrebbe nemmeno potuto fare. Dunque – ripeto – l’operazione che abbiamo fatto non poteva impattare sulla tariffa, non c’entra assolutamente niente. La cosa che, purtroppo, non si conosce, è che la tariffa è determinata da un’autorità regionale che è composta dai sindaci , non è che il gestore può aumentare la tariffa come gli pare. Il gestore, in base ai costi che ha, li presenta all’autorità e l’autorità gli riconosce quei costi. Ripeto che quella operazione ha messo in sicurezza i conti del Servizio Idrico perché il socio privato ha portato risorse e ha la possibilità di attingere al credito, cosa che il SII, come era prima, non poteva fare. E poi la stessa operazione ha messo in sicurezza tutti i Comuni perché ha cancellato dallo statuto del Servizio Idrico la possibilità che il SII possa richiedere ai soci il ripianamento dell’eventuale esposizione finanziaria”.
“Purtroppo i 5 Stelle si approfittano della diffusa poca conoscenza di come funziona la tariffa per dire le cose che dicono. I 5 Stelle se la prendessero non solo con il Comune di Terni, con il sindaco Latini e con me, anche con tutti gli altri sindaci della provincia di Terni che al 94,7% hanno votato quella operazione, sindaci di destra, di centro , di sinistra, non del M5Stelle che qui da noi non governa da nessuna parte”.