Il cranio di un uomo vissuto circa 6 mila anni fa, in età preistorica, è stato scoperto dai ricercatori all’interno della “Grotta Bella” , ad Avigliano Umbro. La grotta si trova a 530 metri di altezza sulle pendici del monte l’Aiola.
Il rinvenimento dei frammenti ossei, di notevole interesse, dai quali verrà estratto anche il DNA, saranno al centro di attività speleo-archeologica autorizzata dalla soprintendenza regionale nell’ambito di un accordo di collaborazione con il centro speleologico “Enzo dei Medici” e il Gruppo speleologico di Todi. Sono stati proprio i loro i ricercatori a effettuare la scoperta. Il cranio era inglobato alla base di una stalagmite alta circa 80 centimetri.
I risultati della prima fase del progetto di ricerca e della valorizzazione della Grotta Bella – secondo gli stessi ricercatori – pongono le basi per un studio che potrebbe rivelarsi tra i più importanti, nei prossimi anni, in Italia.
Il cranio è stato rinvenuto nella parte più bassa della grotta, quella più difficile da raggiungere. Altri frammenti sono stati rinvenuti nelle vicinanze: costole e falangi delle mani. Parte della mandibola è stata trovata sotto il cranio, sono state trovate anche alcune vertebre toraciche.
Sul fatto come i resti umani siano finiti nella grotta i ricercatori avanzano due ipotesi: o si tratta di una sepoltura intenzionale oppure la persona è rimasta intrappolata nella grotta e non è più riuscita a venirne fuori.
“Questa grotta – informa il Gruppo Spelologico di Todi – è già stata oggetto di scavi negli scorsi anni Settanta. Presenta una sequenza stratigrafica che si estende dal neolitico all’età romana, con una fase intermedia di frequentazione durante l’età del Bronzo. Di particolare interesse, nel corso dell’ultima fase di presenza antropica, l’uso cultuale del vasto ambiente iniziale, nel quale è stata scoperta una stipe votiva con offerte databili dal VI secolo a.C. al IV-V secolo d.C. Tra esse spiccano centinaia di bronzetti antropomorfi e zoomorfi, di cui i più antichi inquadrabili nell’ultimo ventennio del VI secolo a.C.”