Il vescovo della diocesi Terni-Narni-Amelia, Mons. Giuseppe Piemontese ha riconfermato nel ruolo di presidente dell’Azione Cattolica il professore Luca Diotallevi.
La decisione del vescovo dopo la riunione del nuovo consiglio di Azione Cattolica eletto nell’assemblea di domenica 23 febbraio, con il quale, a norma dello statuto e dell’atto normativo diocesano, è stato presentato all’ordinario diocesano il risultato delle elezioni per il rinnovo del consiglio stesso e la terna per la designazione del nuovo presidente.
Il neoeletto presidente diocesano Luca Diotallevi, è nato a Terni, ha 60 anni, è professore ordinario in sociologia presso la Università di Roma3. Si è laureato in filosofia presso la Università di Roma “La Sapienza” e ha ricevuto il dottorato in sociologia presso la Università degli Studi di Parma. Ha trascorso periodi di studio anche presso le università di Bielefeld, Oxford, Harvard e Cambridge.
Fin da giovane ha fatto parte dell’Azione Cattolica diocesana ricoprendo anche ruoli direttivi. Molto conosciuto e stimato in diocesi è membro del consiglio pastorale diocesano da quattro mandati. È vicepresidente del Comitato scientifico-organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani ed è stato direttore scientifico dell’Osservatorio SocioReligioso presso la Conferenza Episcopale Italiana. Giornalista pubblicista ha collaborato con La Voce, Avvenire, Corriere della Sera e altre testate nazionali.
“Il Signore Benedica tutti gli appartenenti all’Associazione – scrive il vescovo Piemontese al nuovo presidente – e renda fecondo il vostro impegno e la vostra testimonianza”.
“Durante l’assemblea – prosegue il vescovo – sono emerse delle sottolineature sugli impegni, obiettivi e stile dell’associazione, in particolare l’apertura all’aspetto caritativo, alle persone con disabilità di ogni tipo, nel costruire ponti associativi sia nell’Azione cattolica che a livello diocesano e parrocchiale con gruppi, associazioni e movimenti, ma anche nello sviluppare la dimensione popolare dell’Associazione, prestando maggiore attenzione a persone semplici nelle relazioni, nel linguaggio e nel coinvolgimento, nel farsi protagonisti nell’attuazione delle conclusioni della visita pastorale nelle parrocchie e nella diocesi ed un’attenzione particolare ai giovani, che vi invito a perseguire con sollecitudine”.