Ancora prese di posizioni sulla iniziativa che coinvolgerà bambine e bambini della scuola primaria “Mameli” di Fornole, denominata “Bambole azzurre e soldatini rosa”. Nel progetto, aveva precisato la consigliera provinciale Maria Teresa Di Lernia, nessun riferimento alla teoria gender, come da molti paventato.
LA NOTIZIA E LE POSIZIONI DELLA DI LERNIA E DELL’ASSESSORE ALLA SCUOLA DEL COMUNE DI TERNI, VALERIA ALESSANDRINI.
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Sulla vicenda è intervenuta Valentina Porfidi, segretaria confederale della CGIL di Tern:”il titolo del progetto, chiaramente simbolico, – afferma la Porfidi – affronta una questione importante come la parità di genere, valorizzando le attitudini dei bambini e delle bambine, fatto che ritengo utile e necessario a partire dalla scuola. Attraverso i giochi, i bambini spesso sono infatti incastrati e indirizzati verso ruoli precostituiti che sono spesso il frutto di stereotipi patriarcali fuori dal tempo, basti pensare ai giocattoli che riproducono scopa e paletta, rigorosamente rosa, per le bambine, e ai soldatini per i bambini. Utili evidentemente a preparare le piccole donne a un futuro di pulizie domestiche e i piccoli uomini alla guerra, secondo una visione della società desueta, gerarchica e francamente allucinante, che può portare ad affermazioni anche assurde come quelle esternate da un ricercatore del Cern – poi giustamente sospeso – che ha affermato che la fisica non è donna, ma anche ad altre idee bislacche che associano determinate competenze ai generi sessuali in base a ruoli precostituiti, largamente smentite dalla storia, come testimoniano i tanti premi Nobel donna, i grandi ballerini uomini, i tanti grandi chef maschi o gli scudetti del calcio a 5 femminile, per quanto riguarda Terni”.
“Io penso che anche le parole siano molto importanti. Per questo – conclude Valentina Porfidi – rispetto alle grandi problematiche del territorio (crisi economica, carenza occupazionale, tema ambientale), terrei a sottolineare che, al contrario di quanto affermato da alcuni assessori, non abbiamo bisogno di un buon padre di famiglia o di una buona mamma, ma solo di buona politica”.