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L’ESTATE BOLLENTE DELLA TERNANA.
Il proprietario della società rossoverde, Stefano Bandecchi, parla nuovamente e questa volta della scandalosa vicenda del Foggia. Che non solo non è stato punito per gli illeciti commessi ma, addirittura, si è visto dimezzare i punti di penalizzazione che dovrà scontare nel prossimo campionato. Come dire, fate pure, tanto ve la cavate con poco.
Secondo Bandecchi si tratta dell’ennesima presa in giro nei confronti delle società sane.
IL COMUNICATO DIFFUSO DA STEFANO BANDECCHI
“Voglio prendere spunto da un articolo che ho letto oggi del giornalista Franco Ordine. Ho letto che parla anche di un calcio del sud che soffre rispetto a quello del nord, un calcio “povero” contro un calcio ricco. Ognuno, è legittimato a esprimere le proprie opinioni ma dal mio punto di vista questo articolo riporta una serie di inesattezze, lo trovo anche fazioso ed ingiusto, in particolare proprio nei confronti del calcio del sud.
Non voglio entrare nel merito di quanto fatto dal tecnico (De) Zerbi al quale auguro il meglio. Ha deciso di non patteggiare e di difendersi. Alla fine è stato assolto e sono contento per lui. Per quanto riguarda la società, è stata commessa una grande ingiustizia, proprio nei confronti del calcio del sud, povero ed onesto. Ci sono 27 giocatori che hanno preso soldi contanti dentro le scatole delle scarpe in taglio da 10-20-50 100 euro. Dietro la squadra del Foggia non mi sembra ci siano soltanto i tifosi ma anche un’impresa molto forte con grande liquidità, non solo in bianco ma anche in nero. Queste cose fanno torto a tutte le squadre del sud che pagano regolarmente gli stipendi in modo giusto. Faccio un esempio. Giocatore che prende 100mila in un anno, ad una società costa almeno 225mila euro. Una società disonesta che paga in nero ha la possibilità di pagare i giocatori qualcosa in più risparmiando un sacco di soldi. Cosa vogliamo dire di quei giocatori che prendono questi soldi in nero in silenzio? Vogliamo dire che tutti stanno evadendo le tasse, andando contro un progetto di regolarità nazionale? Vogliamo dire che con questa sentenza si stanno incentivando le società oneste a diventare disoneste? Vale la regola “meglio avere un brutto processo che un bel funerale”. Alla fine emerge che bisogna rubare per fare bene nel calcio. Alla fine al Foggia sono stati dati 8 punti di penalizzazione perché pagava i propri giocatori in nero.
Questa sentenza è la puttanata dell’estate. Non faccio il magistrato ed il giudice. Sono contento per il Foggia ed i foggiani che sono ovviamente incolpevoli spettatori, ma sono triste per me e tutte le persone oneste e tranquille che sono confuse perché non capiscono in che mondo siano finiti. Si parlava di un nuovo corso del calcio italiano all’insegna dell’onestà e della trasparenza, peccato che oltre la trasparenza ci sia il nulla. Continuo a ribadire che siamo di fronte a un calcio nel quale vediamo fallire le società, 5-6-7 solo quest’anno. Altre neanche riescono ad iscriversi.
Questo è un calcio che obbliga gli imprenditori che fanno calcio, a dover mettere del denaro senza nessuna aspettativa che questi soldi possano tornare indietro. Quindi l’impresa calcio, che fa girare miliardi di euro in Italia, è un’impresa a rimessa, che annaspa e deve tenersi a galla. Queste sentenze fanno parte di un calcio malato all’origine, un calcio che può fare solo “magheggi” per sopravvivere con soldi che non sono né puliti né onesti. Sembra che, se si comincia a punire in maniera troppo forte l’illecito, si rischia di far finire il calcio in Italia. Io mi sono rotto i coglioni di investire nel calcio. Lo faccio solo per i ternani. Ho fatto un guaio perché siamo scesi in serie C. Ora devo rimettere a posto le cose e voglio mantenere le mie promesse. Il mondo del calcio mi fa schifo e vivere in mezzo ad alcuni peracottari è fastidioso, lo dico anche a nome di chi investe onestamente nel calcio e subisce questa situazione”.
SULLA DECISIONE DEL TRIBUNALE FEDERALE CHE HA RIMESSO IN PISTA IL NOVARA SUI RIPESCAGGI INTERVIENE ANCHE IL SINDACO DI TERNI, AVVOCATO, LEONARDO LATINI. QUESTO L’INTERVENTO DEL SINDACO
“Come tifoso e come avvocato non posso esimermi dal dire che la decisione del Tribunale Federale, che di fatto entra in materia di irretroattività, mi lascia perplesso. In estrema sintesi il Tribunale dice che non può sanzionarsi con il mancato ripescaggio una squadra che è stata penalizzata in passato perchè al momento della penalizzazione non era a conoscenza della normativa. Ricordo che c’è stato un pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Legge Severino: sulla irretroattività prendeva in considerazione soltanto le questioni di carattere penalistico, quindi, escludendo tutte le vicende di natura amministrativa.Siccome, mi pare evidente, che la sanzione di mancato ripescaggio sia addirittura meno di un illecito amministrativo, molto probabilmente il principio che è stato ritenuto applicabile dal Tribunale Federale non si pone in linea con quello che è stato un pronunciamento della Corte Costituzionale”.
VIDEO: IL SINDACO LATINI
REGISTRIAMO ANCHE UNA BREVE DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA TERNANA, STEFANO RANUCCI, RILASCIATA A PALAZZO SPADA DOPO AVER VISTO IL SINDACO LATINI. RANUCCI SI E’ DETTO OTTIMISTA SULL’ESITO DEL RICORSO CONTRO LA DECISIONE DEL TFN SUL NOVARA “PERCHE’ SIAMO NEL GIUSTO”, HA DETTO RANUCCI. E HA RIBADITO CHE I LEGALI DELLA SOCIETA’ STANNO PREDISPONENDO, PER LUNEDI’ IL RICORSO.