Pirotecnica chiusura della campagna elettorale per Stefano Bandecchi allo stadio Liberati. Giochi d’artificio pochi ma ci sono stati insieme con le lanterne cinesi che sono state alzate al cielo. Poi la festa con pacifica invasione del Liberati dove si poteva partecipare a un ricco buffet.
Bandecchi parla da sindaco, snocciola i risultati di un sondaggio 58 a 42 “ma non posso dire chi è in vantaggio” poi aggiunge “quando l’ho fatto vedere a Masselli si è depresso”. Parla di tutto, delle buche, delle strade, dei bagni alla Passeggiata, del fatto che i giovani non trovano lavoro e sono costretti a lasciare Terni, della Cascata delle Marmore. Parla di una destra di governo locale “che non ha saputo gestire le cose”. Parla di “Terni che la vogliamo pensare come New York”. Dice: “se io domandassi a voi, New York è una città industriale? sì ma non solo; New York è una città commerciale? sì ma non solo; New York è una città dove c’è l’alta finanza? sì ma non solo; New York è una città dove c’è il turismo? sì ma non solo; perché Terni è solo la città dell’acciaio?”
Adombra che se dovesse vincere la sfida di sindaco potrebbero sparire gli avanzi di cassa e perfino gli investimenti nell’acciaieria. Sottolinea che sarà il sindaco di tutti anche perché se lo sarà è perché lo hanno votato chi “aveva votato Fiorini, Fiorelli, Kenny, Cianfoni, da soli non possiamo vincere”.
Poi scandisce: “questo sindaco ascolterà tutti”. Assicura il Frecciarossa a Terni nei prossimi 5 anni e, a proposito di treni ironizza: “non porterò via sui treni gli elettori di Masselli sennò va a finire che il fascista sono io”. “Qui si fa la storia di Terni – conclude quasi senza voce – è la battaglia delle battaglie e, se mi voterete, vi giuro che sarò il sindaco per 5anni senza altre ambizioni, sarebbe un tradimento, non lo farei e non l’ho mai fatto”.
IL COLPO D’OCCHIO DEL LIBERATI
IL PIROTECNICO FINALE