Al consiglio regionale si litiga ancora su Terni.
Questa volta a far discutere è una mozione approvata maggioranza dall’aula di Palazzo Cesaroni, con 16 voti a favore e 4 astensioni pesanti dei partiti che sono al governo Movimento 5 Stelle e Lega, di appoggio al sindaco di Terni, Leonardo Latini sulla richiesta di ripristino dei fondi del Bando Periferie.
Così Emanuele Fiorini, consigliere regionale e comunale della Lega:”Ieri, nella conferenza dei capigruppo non è stata prevista la discussione di questa mozione, altrimenti mi sarei espresso nel merito. È chiaro che il vostro intento è quello di strumentalizzare la situazione, e mi dispiace che altri soggetti siano entrati nella vostra rete.
La verità è che il PD di Renzi ha promesso soldi che non poteva spendere.
Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale è chiaro che si è trattato soltanto di uno spot elettorale del partito democratico. Ma a tutto questo LA LEGA VUOLE PORRE RIMEDIO, CERCANDO LA SOLUZIONE MIGLIORE PER DISTRIBUIRE LE RISORSE TRA I TUTTI I COMUNI INTERESSATI, con particolare riguardo verso quelli in stato di dissesto, per i quali il Governo, i nostri parlamentari, sono intenzionati a fare tutto il possibile. Questa mozione è dunque insignificante e non plausibile”.
Non meno dura la presa di posizione di Andrea Liberati (M5S):“Mi sembra chiaro che questo documento trasudi malafede, perché sarebbe stato corretto ricordare anche che c’è stata una votazione unanime dei gruppi politici sul bando periferie e una sentenza della Corte Costituzionale che ha un peso notevole. STIAMO PARLANDO DI UN DIFFERIMENTO DI ALCUNI MESI PER LA VERIFICA DEI PROGETTI. C’ERANO CARENZE PROGETTUALI E VERIFICHE CHE DOVEVANO ESSERE SVOLTE dal governo precedentemente in carica. Non buttiamola in caciara quindi, il documento è carente. Chiediamo la votazione per parti separate. La pianificazione urbanistica di Fontivegge, per fare un esempio, è stata sbagliata negli ultimi decenni, il tentativo di intervenire merita i necessari approfondimenti ma bisogna comprendere tutti i passaggi effettuati, sono stai fatti molti arrosti e rischiamo di farne di nuovi. Sicurezza urbana e degrado sociale sono frutto della pianificazione urbanistica fatta negli anni scorsi.
Alcune parti delle città sono fuori controllo, circolano persone prive di documenti e di autorizzazioni a stare qui, ricordo il caso del giovane di Terni ucciso da un falso profugo rientrato clandestinamente in Italia, dove non doveva esserci. Servono più passaggi”.
L’intervento della Presidente Catiuscia Marini:
“DOVREMMO FARE SQUADRA ISTITUZIONALE E CANCELLARE L’EMENDAMENTO. Per questo mi auguro che oggi l’intera Aula voti questo atto, così da dare la possibilità al Governo di cancellare l’emendamento al Milleproroghe. Il metodo usato per il bando periferie, che verrà usato che per altre tematiche, deve preoccupare le nostre comunità territoriali. Mi sorprende che questo accade con un Governo guidato da una forza politica che fino a che stava all’opposizione aveva difeso le competenze delle Regioni ad operare nei loro territori. Negli otto anni in cui ho svolto il ruolo di presidente della Regione abbiamo approvato centinai di progetti per i comuni dell’Umbria: non mi è mai passato per la testa di introdurre una regola che premiasse istituzioni guidate dal centrosinistra.
Abbiamo sempre messo in campo azioni in favore dei comuni, indipendentemente dal colore politico dei sindaci. Questo Governo, invece, ha deciso di rappresentare unicamente i suoi interessi e non quelli della comunità. Il bando delle periferie dà copertura per 120 città. Un progetto che nasce dal basso. Inizialmente era pensato solo per le 12 città metropolitane, abbiamo lavorato per estenderlo a tutti i capoluoghi di provincia. E nessuno si è sognato di classificare le città in base alle amministrazioni che le guidavano. Ma abbiamo costruito una operazione per la crescita con soldi
pubblici: 2,1 miliardi di fondi dello Stato che fanno da moltiplicatore a 3,8 miliardi. E per l’Umbria stiamo parlando di 30 milioni, ripartiti 16 e 14 tra Perugia e Terni, che mobilitano 45 milioni di investimenti per le nostre due città. Ed è stata costruita una operazione sociale ma anche di sostegno agli investimenti edilizi e infrastrutturali. L’interesse della Regione è fare le opere, non ritardarle. Con questo emendamento si fa un danno sociale ed economico. La sottigliezza dell’emendamento, presentato da due esponenti della Lega e suggerito dal ministero dell’Economia, è il fatto che proroga tutto al 2020. Quindi, per l’oggi, non c’è più bisogno di garantire la copertura finanziaria e si liberano 2,1 miliardi per fare altre cose. Quindi si dice ai Comuni che devono fermare tutto per una mera ragione finanziaria.
E nel 2020 bisognerà riprogrammare la copertura finanziaria degli interventi. Ma allora ci sarà un altro Governo. E i comuni che hanno speso soldi, ad esempio per i progetti preliminari, non verranno rimborsati. Vuol dire che Terni si mette l’anima in pace per 10 anni. L’emendamento dice che ora i soldi verranno dati ai comuni virtuosi, che per l’85 per cento sono della stessa regione. Quindi le risorse inizialmente dedicate alle città di tutta Italia si dreneranno al 95 per cento in una unica regione.
Dobbiamo votare questo atto oggi, giorno in cui il presidente del Consiglio riceve l’Anci e può ritirare l’emendamento. Non si deve abbandonare il lavoro serio e scientifico che è stato fatto per il bando sulle periferie.
Noi non abbandoniamo Perugia e Terni solo perché di un altro colore politico. Faremo di tutto per tutelare i Comuni in sede legale e istituzionale”.
A favore dell’atto hanno votato Pd, SeR, Misto-MdP, Misto RP-IC, Misto Umbria-Next, Forza Italia, FdI.