Il Bari è di un altro livello. Approderà ai play off e si giocherà la promozione in serie A. Nessuno sperava in un miracolo rossoverde che, infatti, non c’è stato. La Ternana può però recriminare almeno per due situazioni. L’espulsione di Coppola e qui è da censurare il comportamento del giocatore. Ammonito dopo 35 secondi per un fallo ci è ricascato al 25°, ancora per una entrata scomposta su un avversario. Inevitabile secondo giallo ed espulsione. Da un giocatore della sua esperienza ci si aspetterebbe ben altro. Lasciare i suoi compagni in inferiorità numerica, a Bari, è stato un delitto.
La seconda recriminazione, invece, è nei confronti dell’arbitro. L’azione che ha portato al terzo gol del Bari, che ha spento le velleità della Ternana, è viziata da un fallo su Avenatti. L’attaccante rossoverde, ai limiti dell’are avversaria, è affondato da Tonucci, l’arbitro non fischia, il Bari innesca un contropiede micidiale che porta Floro Flores a tu per tu con Aresti: diagonale e gol. Ma il fallo su Avenatti era evidente.
Detto questo la vittoria del Bari non fa una piega. Nel primo tempo i pugliesi sono passati subito in vantaggio con Brienza che semina il panico in area rossoverde e in diagonale supera Aresti. davvero un gol molto bello. Come molto bello il pari della Ternana che arriva nel recupero del primo tempo e sulla prima vera palla gol costruita dalla squadra di Gautieri. Punizione di Ledesma per Meccariello, di testa, sponda per Di Noia che indovina un diagonale chirurgico sul quale Micai non può nulla. Dunque, a sorpresa si va al riposo sull’1-1. Ma è una illusione che dura lo spazio di un respiro. Infatti, al ritorno in campo, subito, al 2° minuto, il Bari torna in vantaggio. Brienza, dalla sinistra, assist per Galano che , dal limite, indovina il gol del sabato con una conclusione fantastica.
Per la Ternana arriva così la settima sconfitta nelle ultime 8 partite. Un ruolino di marcia da retrocessione diretta. Il momento è delicatissimo. Sarebbe il caso di stringersi intorno alla squadra per cercare di salvare la stagione. Perché ancora si può. Ci devono credere i calciatori, ci devono credere i tifosi.