“Una polemica che non esiste”. Così l’assessore comunale Stefano Fatale che ha seguito da vicino tutta l’organizzazione dello show “L’Anno Che Verrà” ha definito le voci che si sono rincorse in queste ore sulla disponibilità di biglietti a disposizione del Comune di Terni.
“Una cosa che smentisco categoricamente – dice l’assessore Fatale – fra Regione Umbria, Comune di Terni, Acciai Speciali Terni e Fondazione Carit gli inviti non hanno superato la trentina di persone, forse meno, né avevamo alcuna altra maniera di poter accaparrarci i biglietti, né alcun link cui accedere. La vendita è stata curata solo per via telematica dal Circuito Vivaticket, A Vivaticket abbiamo chiesto in proposito una risposta ufficiale ma non credo che la avremo prima di lunedì”.
“Per favorire la presenza di solo pubblico di Terni avevamo anche pensato di affidare la prenotazione dei biglietti alle solite ricevitorie locali ma siamo dovuti tornare sui nostri passi e, per evitare assembramenti, quando sono aumentati i contagi, abbiamo deciso di usare solo il sistema telematico che è partito alle ore 15,00 del 30 dicembre. E io porto due esempi lampanti: mi ha chiamato una signora di Venezia che era riuscita a prendere un biglietto per lei, gliene servivano due ma il secondo biglietto non lo ha trovato. L’altro esempio riguarda Giovanni Ceccotti che mi ha fatto sapere di aver trovato i biglietti sul circuito Vivaticket, più che lui, è stato il figlio a riuscire nell’impresa. E’ chiaro che i biglietti erano pochi e sono andati esauriti immediatamente”.
Ma quanti erano questi biglietti messi on line? “il numero preciso – risponde l’assessore – in questo momento non lo so, circa 400 comunque, al netto di quelli riservati alla Rai, al personale sanitario, per la sicurezza, agli invalidi, alla stampa, agli operai AST, alle autorità. Quindi, io capisco il disagio di chi ha dovuto rispondere a decine di telefonate però la stessa cosa succederebbe per un concerto di Vasco Rossi al Liberati, non organizzato dal comune di Terni, l’agenzia di Vivaticket sarebbe subissata di telefonate”.
“Noi non abbiamo gestito proprio niente – ribadisce Fatale – ci mancherebbe. Dei miei amici, tanto per essere chiaro, non c’era nessuno, non c’erano nemmeno mia madre , né mia sorella, né i miei amici di partito poi se vogliamo fare una polemica su tutto per carità facciamola ma è falso che siano stati messi in vendita solo 40 biglietti”.