Boccata d’ossigeno per le pmi rispetto al caro bollette. Emerge dal monitoraggio dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle piccole e micro imprese operato da Unioncamere, BMTI (Borsa merci telematica italiana) e Tagliacarne, con il supporto di REF Ricerche, calcolato sulla base dell’ultimo aggiornamento comunicato da Arera del prezzo della materia prima in regime di maggior tutela. Nel primo trimestre 2023, infatti, rispetto al trimestre precedente c’è un -24% per l’elettricità, per il gas -27% a gennaio 2023 in confronto a dicembre 2022. Per le piccole e micro-imprese dell’Umbria si può stimare un risparmio di almeno 27 milioni di euro per la bolletta di energia elettrica e gas rispetto a quanto pagato nel trimestre precedente. Per quanto riguarda l’energia elettrica, comunque, nonostante la flessione le bollette rimangono mediamente più alte di circa il 15% rispetto ai valori di spesa del I trimestre 2022. “La notizia è decisamente positiva, ha commentato il presidente della Camera di commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni, ma non dobbiamo dimenticare che le bollette, sia dell’energia elettrica che del gas restano di molto superiori a quelle pre-pandemia e che non sono escluse nuove impennate in vista del riavvio degli acquisti di gas per garantire livelli elevati degli stoccaggi. Questo per dire – ha affermato – che il tema del caro energia resta e che deve essere tra i punti prioritari in cima all’agenda del Governo, sia europeo che nazionale. Le Pmi umbre hanno tenuto botta al caro energia oltre ogni previsione, comprimendo fortemente i propri margini. In altre parole hanno lavorato di più per guadagnare meno, al netto di tutto. L’impatto sulla sospensione delle attività da parte delle imprese, come l’impatto sulle vere e proprie cessazioni aziendali, si è verificato ma è stato inferiore a quello temuto. Si tratta ora di continuare negli aiuti e di azionare tutte le leve della politica economica per permettere al tessuto produttivo di riuscire ad aumentare i margini e quindi aumentare gli investimenti autofinanziati, ora che il costo de denaro è salito in modo sensibile. E occorre avere coraggio nell’affrontare un altro grande tema: un drastico taglio del cuneo fiscale”.