“Le reliquie sono custodite a Terni ma anche a Bussolengo c’è una reliquia di San Valentino perché c’è un’ulna che viene esposta il giorno del 14 febbraio, nella chiesa di San Valentino. Vorrei ricordare che nella chiesa ci sono affreschi del 1400 e del 1500 che rappresentano proprio i miracoli di San Valentino che ha guarito dall’epilessia un ragazzino e poi tutta la famiglia si è convertita al cristianesimo, oltre a delle bellissime raffigurazioni del santo. San Valentino, nel 1711, salvò l’economia di quel tempo con il miracolo di salvaguardare dalla peste bovina , gli animali”.
Ad affermarlo è il sindaco della città veneta, in provincia di Verona, Paola Boscaini, che è stata ospite, nel pomeriggio, dell’ISTESS. Era stato annunciato un incontro con l’assessore del Comune di Terni, Emilio Giacchetti che, invece, ha dovuto rinunciare.
“I rapporti con il Comune di Terni non ci sono – aggiunge la Boscaini – nel senso che l’anno scorso ho incontrato gli assessori del turismo (Tedeschi) e cultura (Armillei), delle persone deliziose che avevano anche tanta voglia di continuare un progetto insieme poi, però, non li ho più sentiti; speravo oggi di poter incontrare qualcuno per vedere se era possibile fare una sorta di patto di amicizia”.
Bussolengo, nel frattempo, ha depositato il marchio “Rosa di San Valentino”: “abbiamo proposto – afferma il sindaco di Bussolengo – agli industriali e agli artigiani del territorio di valorizzare San Valentino tutto l’anno, tante aziende hanno già aderito e abbiamo i primi tre prodotti che sono, la rosa di San Valentino, i ravioli a forma di cuore , il solitario e le fedi di San Valentino ma anche altri prodotti stanno chiedendo il marchio.Un marchio internazionale che è un brand registrato dal Comune e che non può essere utilizzato da nessuno.”
Tutto ciò in risalto anche sul “Corriere della Sera” che, nell’edizione del 3 febbraio, a pagina 31, titola: “il paese degli innamorati? Bussolengo”.
Ma non era Terni, la città di San Valentino, la città degli innamorati? Il sindaco di Bussolengo ritiene che la città dell’amore sia Verona ma che quella dell’eterno amore sia proprio Bussolengo. Dove, si spiega nel libro sulla vita del Santo, a cura di Arnaldo Casali, “Valentino, il segreto del santo innamorato”, venne rinvenuta da William Shakespare, in una nicchia, dietro una lapide, all’interno della chiesa , la Rosa di pietra di San Valentino e una pergamena che ne spiegava l’origine aggiungendo che solo restituendo al Santo la sua rosa si potrà ottenere la sapienza dell’eterno amore. E’ così che Shakespeare venne a Terni per deporre la rosa di pietra nella tomba di Valentino.
“Tutto ciò che viene fatto per mantenere viva la memoria di San valentino vescovo e martire, il padre di questa città (Terni, n.d.r.) mi trova consenziente e d’accordo – ha detto il vescovo, Mons. Giuseppe Piemontese, intervenuto anche lui all’incontro che si è svolto al cenacolo San Marco. Mi auguro che il rinnovamento della città – ha aggiunto il vescovo -possa partire dai valori , dalla fede e dalla presenza di San Valentino, ancora viva, oggi”.
“I rapporti con la diocesi di Terni sono ottimi – ha precisato il sindaco di Bussolengo – ho incontrato il vescovo lo scorso anno, l’ho incontrato oggi , spero di poterlo ricevere a Bussolengo presto”.
Il sindaco offre al vescovo anche un assist involontario:”si fa la processione il giorno 11 febbraio, il santo viene portato in una delle parrocchie del territorio ; si fa un triduo di preparazione e poi la statua viene riportata nella chiesa di San Valentino, il 13 febbraio”. Un po’ quello che vorrebbe fare Mons. Piemontese ma che, per la strenua resistenza di un gruppo di fedeli della comunità di San Valentino, non si è potuto fare.