Botta e risposta social fra Carlo Calenda, leader di Azione e il sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
Calenda, evidentemente irretito per le critiche che piovono addosso alla politica, con un post su X ricorda una cosa ovvia e che cioè chi è eletto sta lì perché qualcuno lo ha votato e porta come esempio il sindaco di Terni.
“Solo una riflessione marginale – scrive Calenda – Qui sopra è tutto un fiorire di “la politica fa schifo” e “i politici di una volta avevano senso delle Istituzioni” etc. Questo tipo che sputa in faccia ad un cittadino non è stato nominato da un potere occulto Sindaco di Terni. È stato eletto. E posso anche essere fiero di non aver permesso che Renzi lo mettesse nelle liste del terzo polo, ma a poco è servito visto che poi ha stravinto le elezioni comunali. Forse sarebbe il caso di far cadere la retorica autoassolutoria dei politici cattivi e il paese buono. Forse, almeno in questo caso, possiamo concludere che i cittadini hanno coscientemente deciso di sputarsi in faccia da soli”.
Su Instagram la risposta del sindaco di Terni.
“Caro Calenda, non candidarmi e’ stato un errore grave da parte sua, Renzi , politico più esperto della politica Italiana, aveva perfettamente capito che per gli incapaci sarei stato un problema. Un problema grosso. Gli italiani si dividono in intelligenti e completamente rincoglioniti, io alla fine avrò dieci volte i suoi voti perché so fare e parlare, lei solo parlare. Bello sbaglio ad avermi lasciato libero di fare il Mio Partito. Le auguro una buona serata e segua il mio profilo così impara qualcosa . Grazie comunque per aver capito che il problema non sono io ma chi vuole farsi spruzzare acqua in faccia direttamente dalla mia bocca”.