Molti tra gli osservatori e analisti affermano che, al momento, l’aspetto ritenuto più importante dell’emergenza Covid 19 sia quello economico e che con troppa leggerezza si è quasi dimenticato il fronte “salute”. Si tratta di aspetti entrambi essenziali senza lavoro la salute è a rischio, senza salute non c’è stipendio o incasso che tenga.
Però c’è stato e c’è un terzo tipo di interesse, rimasto solo per poco tempo latente e poi esploso fino a strumentalizzare gli altri due: la propaganda politica, il clima di odio e improntato alla “tifoseria da stadio”, l’utilizzo di qualunque mezzo per raccattare consensi. Se quelli dei commercianti sono interessi comprensibili, dignitosi, legittimi, un po’ meno sembrano esserlo gli “interessi di bottega”.
L’inserimento della Regione Umbria tra quelle da tenere sotto osservazione suona come smacco per certi e rimane incomprensibile per quasi tutti. L’Umbria, stando ai dati, è una delle Regioni meno colpite dal virus. Sabato è sceso sotto la quota cento il numero degli attualmente positivi: 94 per l’esattezza. Il che in un calcolo a palmi, significa un caso ogni 9.400 residenti. Sembra che però non sia questo l’unico dato ad entrare nella valutazione sull’allerta per la “fase 3”, ma che insieme ad esso si prendano in considerazione altre questioni legate alle dotazioni e organizzazione sanitarie, ai comportamenti, alla risposta data nel corso dell’emergenza più acuta. Per quanto riguarda l’Umbria si legge sul sito del Ministero della Salute: “In Umbria, la classificazione settimanale è passata da bassa a moderata (probabilità moderata/alta di aumento di trasmissione ed un basso impatto sui servizi assistenziali) per un aumento nel numero di casi ed un Rt >1 seppur in un contesto ancora con una ridotta numerosità di casi segnalati e che pertanto non desta una particolare allerta”.
Niente di preoccupante, quindi ma il primo impatto della comunicazione del Governo ha avuto l’effetto di un bicchiere d’acqua gelata buttata in faccia a chi aveva subito avviato la macchina della propaganda, dello sbandieramento di meriti e “bravure”.
Pur essendo ovviamente legittimo far propaganda dei risultati ottenuti è necessario che ci si basi almeno su alcune verità.
La commissaria della Lega di Terni, Barbara Saltamartini, confinata fuori Terni dal lockdown ha diffuso già nella giornata di sabato commenti di “Plauso all’amministrazione di Terni guidata alla lega che ha adottato – ha scritto – misure a sostegno delle attività economiche maggiormente colpite dalla pandemia”. Unico aspetto che valga la pena considerare è quindi quello economico: le riaperture e la ripresa degli esercizi commerciali o dell’artigianato e del turismo. Problemi veri, intendiamoci. Che proprio perché sono veri vanno affrontati senza mettersi fiori all’occhiello per captare consenso facile. Esenzione di Tari e Tosap, azzeramenti dei canoni per coloro che operano in locali presi in affitto di cui è proprietario il Comune, sono i provvedimento fantasmagorici presi, secondo la commissaria, dal Comune di Terni. “Questo vuol dire aiutare i commercianti, gli artigiani, le piccole e medie imprese non gli annunci – aggiunge – di un Governo giallorosso sempre più nemico degli italiani”.
Intanto, per amor di verità, va detto che l’esenzione Tosap il Comune di Terni non l’hai mai decisa se è vero com’è vero che l’assessore al bilancio ha affermato venerdì: “Ci stavamo pensando, ma poi lo ha deciso il Governo”. Ci stavamo pensando… A Roma, tanto per dire, l’hanno deciso il 28 marzo, a Deruta il 18 aprile, a Bettona – per restare in Umbria- il 16 aprile. Campobasso, che pure si trova in Molise (altra regione sotto osservazione) il 15 maggio.
Nelle comunicazioni di Barbara Saltamartini (condite da immagini che sembrano provenire dai selfie di gruppo risalenti alla festa per l’elezione della senatora Alessandrini dell’8 marzo, in piena emergenza virus), non mancano i peana alla presidente Tesei, che è tra i più apprezzati presidenti di Regione d’Italia come mostra il dato che “emerge da uno studio-sondaggio realizzato dall’Università di Siena e dall’Istituto di Affari Internazionali: Luca Zaia, governatore del Veneto è risultato il più apprezzato con il 91% del consensi; terzo posto – scrive Saltamartini – per la “nostra” Donatella Tesei con l’86% di consensi”. Al che viene la curiosità: chi sarà il secondo? E’ “Rambo” De Luca, presidente della Campania con l’89% dei consensi. Per curiosità il resto della”classifica” è il seguente: Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna) all’85%, Ceriscioli nelle Marche (77%), Musumeci in Sicilia (74%), Emiliano in Puglia (72%), Toti in Liguria (71%) e Rossi in Toscana (66%). Si scende poi sotto la soglia del 60% con Fontana (Lombardia) al 58%, Santelli (Calabria) al 56%, Cirio (Piemonte) al 53% e Zingaretti (Lazio) 37%.
Reazioni a tanta lode, a Terni non sono mancate.”Non è tollerabile che in questa fase delicata, qualcuno avulso dalla realtà ternana, sia giunto come un Frecciarossa ad illudere i cittadini, camuffando la catastrofica gestione dell’amministrazione con affermazioni di circostanza quali ‘va tutto bene’, ‘siamo i più bravi’, ‘abbiamo aiutato i pubblici esercizi e le attività commerciali’, dichiarazioni che non trovano corrispondenza nella realtà dei fatti” scrive in una nota Emanuele Fiorini, consigliere comunale di Upt ed ex più votato nella lista della Lega. “L’unica delibera di Giunta Comunale che fa riferimento ai tributi locali è la numero 93 del 13 maggio 2020 la quale, con riguardo alla sola Tari, prevede il pagamento del 90% della tariffa del 2019. Mentre in ordine all’eventuale conguaglio vi è la possibilità di ripartizione, con conseguente pagamento anche del residuo 10% – specifica Fiorini – Al momento nessuna delibera è stata adottata dalla Giunta Comunale che preveda l’esenzione della Tosap per le attività economiche. L’unica disposizione normativa in cui ad oggi si parla dell’esenzione della Tosap per bar, ristoranti e locali all’aperto, è contenuta nel DL Rilancio”. Fiorini mette, operò, in evidenza anche qualche altro fatto non proprio da 110 e lode. “Onorevole, perché non ci parla del caos dei buoni spesa? Sembrerebbe che alcune domande siano andate perse, che vi siano persone che pur avendo richiesto i buoni spesa subito dopo la pubblicazione del relativo avviso, ad oggi non ne abbiano ancora ricevuto alcuno. Sempre in ordine al settore del Welfare non le saranno di certo sfuggiti i numerosi articoli, usciti sia sulla stampa on line che su quella cartacea, in cui è stato messo in luce come il settore della disabilità sia stato mal gestito dall’Amministrazione Comunale”.
“E’ dall’inizio della crisi per Covid 19 – rincarano la dose in una nota congiunta i gruppi consiliari di Senso Civico, M5s, Pd, Terni Immagina – che chiediamo con grande umiltà e in spirito di collaborazione alla giunta Latini di mettere in campo misure locali per la ripresa del tessuto commerciale e degli esercizi pubblici di Terni. Bar, ristoranti, negozi, pub hanno bisogno soprattutto di interventi dell’Amministrazione Comunale su Tosap, Tari, imposta della pubblicità, per poter tornare a lavorare”. “Negli ultimi giorni ci eravamo illusi che qualcosa si stesse muovendo, perché avevamo sentito l’assessore al Bilancio parlare di misure risolutive. Ora ecco che arriva il vaccino per le imprese come è stato definito dalla stessa amministrazione comunale. Lo diciamo a malincuore, vista la delicatezza del momento, ma ad oggi l’unico provvedimento che siamo riusciti a reperire da parte della maggioranza è la delibera 93 del 13/05/2020 – Un provvedimento assai blando, il famoso vaccino si traduce in uno sconto del 10% sulla TARI. O meglio una riduzione del 10% che verrà calcolata a conguaglio una volta approvato il piano economico finanziario dell’Ente, se mai verrà approvato. In sostanza sulla ripresa del tessuto commerciale e dei locali, un punto di forza della nostra città, l’amministrazione comunale oggi non ci mette un euro”.