Siamo consapevoli di un momento delicato, ; è iniziato un processo per sottoscrivere la nuova convenzione, un percorso accidentatissimo; oggi siamo in una situazione di preadozione della nuova convenzione, salvo essere firmata”. Lo ha detto il direttore dell’istituto musicale Briccialdi, professor Marco Gatti, nel corso di una affollatissima conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche insegnanti, studenti e semplici cittadini che sono venuti a portare la loro solidarietà.
La giunta comunale dovrebbe affrontare la questione della convenzione nella prossima seduta di mercoledì. “E’ uno scoglio che non si riesce a superare, da questa estate, è da luglio, infatti, che è aperto un tavolo tecnico”, ha commentato il direttore dell’istituto musicale. La nuova convenzione poi passerebbe in commissione e, successivamente sarebbe valutata dal consiglio comunale.
In attesa, dunque, della firma della nuova convenzione, le RSU del Briccialdi hanno proclamato lo stato di agitazione che, in tutti i casi, non influirà sul regolare svolgimento delle lezioni. “Nonostante le difficoltà – è stato detto – il personale ha consentito la chiusura dell’anno accademico, ha consentito che tutti i ragazzi arrivassero alla fine del loro percorso, conseguissero i diplomi accademici di primo e secondo livello, che gli esami di ammissione si svolgessero regolarmente e che riprendesse il nuovo anno accademico, nonostante tutto queste difficoltà; altro non è nelle nostre possibilità; chiediamo solo che le persone che sono state chiamate (al tavolo tecnico) a risolvere gli eventuali problemi che impediscono di trovare un accordo per questa firma della convenzione, si seggano al tavolo e lavorino per risolvere questo problema”.
“Queste decisioni – ha ribadito il direttore, Gatti – non ricadono solo su questo istituto, ricadono su tutto un territorio, sulla cittadinanza, oltre la città di Terni, sulla cultura”.
L’istituto musicale Briccialdi è considerato da tutti un’eccellenza ternana. E’ frequentato da studenti che provengono da ogni parte d’Italia e dall’estero.
“Noi facciamo le nostre 9 ore di lavoro – ha sottolineato il direttore – per guadagnarci lo stipendio; le nostre istanze del lavoro sono le stesse di coloro che lavorano alle acciaierie o in qualsiasi altra azienda; noi siamo qui a lavorare ed è il lavoro che va tutelato oltre ai valori che portiamo avanti; ci sono persone che vivono dello stipendio che guadagnano in questo istituto; non c’è differenza nell’avere un mutuo agganciato allo stipendio di un’azienda o di un conservatorio, è la stessa identica cosa; la gravità del venire meno di uno stipendio è la stessa; siamo uomini che affrontano il lavoro con la stessa dignità degli altri lavoratori; gli artisti sono lavoratori che si guadagnano lo stipendio con il sudore”.
“L’ultimo messaggio che posso darvi – ha concluso il professor Gatti – è , non abbandoniamo la fiducia per quello che facciamo tutti i giorni; non abbandoniamo la possibilità di credere in un valore che possiamo difendere tutti i giorni; non abbandoniamoci a noi stessi, rimaniamo uniti intorno al Briccialdi”.