E’ guerra nel mondo del calcio della serie A dove Lega e Associazione Italiana calciatori non riescono a trovare una soluzione per il taglio sugli stipendi dei calciatori e forse si va nella direzione di accordi delle singole società con i propri giocatori come fatto dalla Juventus.
Complessa la situazione in serie C dove, però, almeno per tutti coloro che non superano i 50 mila euro lordi dovrebbe intervenire la cassa integrazione con il presidente Ghirelli che continua a pronunciare le sue grida di allarme sulla sopravvivenza delle società di terza serie.
Come si sa moltissimi sono i presidenti che le finanziano ma con le loro aziende in difficoltà dovranno dapprima pensare alla sopravvivenza delle loro imprese, al pagamento delle loro maestranze piuttosto che riversare risorse sul calcio e di conseguenza sulle società di cui sono presidenti.
Qualcosa si sta muovendo, però, ed anche nel Decreto Liquidità, che è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri, una mano è stata tesa anche al mondo dello sport.
Difficilmente basteranno le risorse stanziate ma il provvedimento è già una manifestazione di volontà importante ovvero che anche chi governa si rende conto dell’importanza dello sport a tutti i suoi livelli cominciando da quello di base per gli effetti sociali che riveste.
E vediamole allora queste misure a favore dello sport iniziando dal fondo di 100 milioni a tasso zero a favore di Federazioni, enti di promozione sportiva, associazioni e società dilettantistiche.
Da aggiungere alcune facilitazioni che, però, non sono così determinanti perché spostare le scadenze fiscali, previdenziali e assicurative a fine giugno è solo un palliativo del momento.
La stessa facilitazione la richiedono anche i concessionari di impianti sportivi statali o degli enti locali che vorrebbero anche essere equiparati alla stessa agevolazioni in atto per le attività commerciali ovvero ad usufruire di un credito di imposta del 60% .
C’è poi il capitolo dei collaboratori sportivi per i quali sono stati stanziati 50 milioni che, però, non sembrano essere sufficienti per la corresponsione di 600 euro per 83 mila che ne hanno diritto.
Si sta lavorando, è stato lo stesso Ministro dello Sport Spadafora a confermarlo, per ampliare il plafond con la limitazione che il contributo potrà essere erogato esentasse solo a chi ha un reddito iinferiore a 10 mila euro, la priorità è per coloro che rientrano in questa fascia di reddito, e con la tassazione Irpef del 23 % per quelli con un reddito superiore. Da sottolineare che i 600 euro spetteranno solo a chi non ha altre fonti di reddito.
Intanto nel mondo della C sono sempre più i presidenti che insistono e caldeggiano lo stop definitivo alla stagione 2019-2020 come espresso in tempi non sospetti dal presidente della Ternana Stefano Bandecchi a cui si sono accodati molti altri patron.
Le società della Lega Pro, insomma, temono di sottoporsi ad ulteriori sacrifici economici in un clima di incertezza anche sul piano sanitario. Garantire, infatti, la sicurezza e negli allenamenti e nelle partite significherebbe gravare ancora più pesantemente i già difficili equilibri dei bilanci e la maggior parte delle società non può permetterselo. Per non parlare, poi, di tutti gli esami strumentali a cui si dovranno sottoporre tutti coloro che orbitano in quel mondo. E’ più giustificabile, invece, anche se più pericoloso, tornare a giocare in serie A e B dove le risorse che arriverebbero alla società in caso di ripresa della stagione agonistica garantirebbero l’introito di somme importanti provenienti dai diritti televisivi e da quelle degli sponsor che altrimenti verrebbero meno. Intanto, però, anche la federazione Pallacanestro di Gianni Petrucci ha dichiarato definitivamente chiusa la stagione per evitare spese e rischi inutili e perché, a detta del suo presidente, il pubblico è l’elemento fondante della pallacanestro.