Giugno bollente in Italia dove le temperature massime, con un valore di 25,4 gradi, sono risultate superiori di 2,2 gradi alla media di riferimento mentre le precipitazioni sono in calo del 52% provocando “una crisi idrica di portata storica a livello nazionale”.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade del mese che evidenzia “una situazione di criticità diffusa sul territorio nazionale”.
Se al nord la temperatura massima è stata di 23,2 gradi (+2,7 rispetto alla media) e le precipitazioni sono diminuite del 51,6%, nel Centro Italia la colonna di mercurio massima è salita a 24,6 gradi con uno scarto di +2,6 e il deficit idrico è stato addirittura dell’85%; nel sud e nelle isole si sono registrati un massimo di 27 gradi con uno scarto di +1,8 gradi e un calo del 64,6% di piogge.
“Si aggrava dunque – secondo Coldiretti – una situazione già difficile con una primavera climatologica che è stata la seconda più calda dal 1800 ad oggi (+1,9 gradi) e la terza più asciutta con un deficit di piogge di quasi il 50% dopo che anche l’inverno si era classificato al terzo posto tra i più asciutti con il 48% di precipitazioni in meno e valori di temperatura superiori di 0,49 gradi alla media di riferimento”.
“Caldo e siccità sono un mix esplosivo che – sottolinea la Coldiretti – si somma all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si e’ impossessata dei terreni incolti e domina ormai con 12 miliardi di alberi più di un terzo della superficie nazionale”.
Le anomalie climatiche della prima parte del 2017 hanno già provocato danni stimati dalla Coldiretti “in quasi un miliardo di euro. In Sardegna l’assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40% mentre in Veneto si parla di poche settimane di autonomia e in Toscana scarseggiano anche i foraggi per il bestiame e crolla la produzione di miele. Ma la situazione è drammatica a macchia di leopardo lungo tutta la penisola”. I girasoli e il granoturco stanno seccando in Umbria, e in difficoltà sono anche ampie aree del Lazio dove è già scattata la turnazione su tutti gli impianti irrigui dell’Agro Pontino. In Campania nel Cilento, nell’Alento e nella piana del Sele “ci sono problemi per gli ortaggi e la frutta, ma anche per la mozzarella di bufala perché la mancanza di acqua mette in crisi allevamenti e caseifici, mentre in Puglia perdite di produzione, aumento dei costi per le risemine, ulteriori lavorazioni, acquisti di nuove piantine e sementi sono gli effetti della siccità con gravi danni al ‘granaio d’Italia’ nelle province di Foggia e Bari, dove si riscontra una perdita del 50% della produzione”.
Anche in Sicilia “la siccità non è uno spettro, ma una realtà concreta con gli invasi a secco e la necessità di anticipare l’inizio della stagione irrigua negli agrumeti”.
L’estate è già in fase avanzata, dunque. A Terni, oggi è stata raggiunta una temperatura massima molto alta di 34,2 gradi alle ore 16,38. La temperatura minima è stata di 20,1 gradi registrata alle ore 6,06. La temperatura massima di martedì 13 giugno è stata , addirittura, di 35,5 gradi, registrata alle ore 16,20.
I dati ci sono forniti da Meteo Centro Italia. Altri dati diffusi da Meteo Centro Italia confermano la situazione di allarme.
Ad esempio fino ad oggi non è caduta una goccia di pioggia. Le media mensile per il ,mese di giugno, a Terni è di 59 millimetri.
Per quanto riguarda le temperature. La media, dal 1960 ad oggi, a Terni, nel mese di giugno è di 29 gradi. Ad oggi siamo in modo preoccupante molto al di sopra: 32,4 gradi. Dunque, 3,4 gradi in più.
Per le temperature minime, invece, a fronte di una media di di 15,8 gradi, siamo arrivati ad avere, in questi primi 15 giorni del mese, una media di 17,4 gradi.