Il Circolo Scherma Terni manifesta la propria soddisfazione: il suo presidente, Francesco Tiberi, è il nuovo delegato del Coni della provincia di Terni. “Gioia, soddisfazione e, non lo nascondiamo, un pizzico di sorpresa. Sapevamo di una chiacchierata informale con il presidente Ignozza diversi giorni fa, ma la cosa era morta lì”, comunica il Circolo Scherma.
Nella famiglia Tiberi c’è una storia sportiva e dirigenziale che parte da papà Gianfranco, che fu presidente della Ternana e consigliere nazionale della Lega Calcio. Oggi il Circolo Scherma Terni è una delle società più importanti d’Italia per numero di iscritti e per risultati sportivi eccellenti se si considera che annovera tra le sue file il campione del mondo Alessio Foconi.
In bocca al lupo a Tiberi. Ma al di là della stima per il nuovo delegato Coni della provincia di Terni resta l’amaro in bocca per come è uscito lo sport ternano da tutta la vicenda. Perché la sensazione è che ancora una volta Terni sia stata considerata una specie di succursale perugina, con un presidente del Coni Regionale, il generale Ignozza, che ha fatto, deciso e comunicato con una lettera consegnata brevi manu, la sostituzione del delegato, che – per la cronaca – si chiama Stefano Lupi, il quale comunque non lascia il Coni ternano ma – assicura – continuerà a fornire il proprio contributo di idee e di azioni.
Il discorso non riguarda Lupi né Francesco Tiberi che ne eredita i compiti e le responsabilità.
Quel che preme sottolineare è invece l’esemplarità del caso, che fa il paio con tanti altri casi riguardanti altre istituzioni, uffici, associazioni che sono, senza offesa per nessuno, di maggiore “peso”. Anche questo pare essere un caso in cui a Perugia si decide e a Terni si esegue. Decisioni che godono del contributo attivo di rappresentanti ternani, abbarbicati ad un incarico, ad uno scranno, ad una poltroncina. Che stando ai fatti non sembrano così tanto utili a tutta una città.