Interrogazione parlamentare rivolta a due ministri da parte della senatrice umbra del Movimento5 Stelle, Emma Pavanelli, firmata da 13 parlamentari, sulla ipotizzata realizzazione di un campus universitario a Pentima, in una zona che si trova dentro l’area SIN (Sito Interesse Nazionale), inquinata e da bonificare.
La Pavanelli per questo si è rivolta al ministro della salute Roberto Speranza e al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
“Proprio Pentima – si legge nell’interrogazione – è al centro di un sito di interesse nazionale per le bonifiche, cosiddetto ‘Sin Terni-Papigno’, che ricopre un’area di circa 655 ettari, a circa tre chilometri dall’area di interesse ambientale delle Cascate delle Marmore ed è suddiviso in aree a rischio di contaminazione passiva e aree produttive sede di attività inquinanti, interessate da un rilevantissimo inquinamento da metalli pesanti, amianto in stato polverulento, idrocarburi, calciocianamide.
Il Sin in questione rientra tra i 44 analizzati dallo Studio epidemiologico ‘Sentieri’, che ha già ripetutamente osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause e per tutti i tumori rispetto all’atteso per gli uomini e un eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le patologie dell’apparato digerente per le donne. Il campus universitario da realizzare si troverebbe, dunque, in una specie di ‘Triangolo delle Bermuda’ dell’inquinamento, perché a ridotta distanza dai forni elettrici e dagli altri impianti del polo siderurgico di Acciai Speciali Terni-Tk, con il metal recovery accanto e le mega discariche sovrastanti di scorie, fanghi industriali e altri rifiuti speciali, qui con altre connesse e note gravissime questioni, tra cui il cromo esavalente (CrVI) pure nelle acque di falda.
A queste, si aggiungono ulteriori rilevazioni svolte da Arpa Umbria. Ecco perché ho deciso di conoscere se i ministeri di Transizione ecologica e Salute – conclude la senatrice – intendano avviare approfondimenti al fine di tutelare, oltre ogni ragionevole dubbio, la salute di docenti, discenti e personale universitario, persone che sarebbero evidentemente costrette a operare in area Sin certificata, ossia in una zona già fortemente ammorbata su ogni matrice interessata (aria, suolo, acqua), vista la progettualità di Comune e Regione”.