La seconda commissione regionale presieduta (ancora per poco) da Eros Brega ha approvato , a maggioranza, un atto della giunta sugli “Interventi a favore degli Enti locali interessati dalle attività di impianti di grandi derivazioni di acque ad uso idroelettrico forza-motrice”. 5 sono stati i sì: Brega,Chiacchieroni, Smacchi-Pd, Fiorini-Lega, Ricci-Misto-Rp/Ic , si è astenuta la Carbonari-M5S.
La legge regionale ‘12/2018′ autorizza la Giunta, per il triennio 2019-2020-2021 a destinare la somma di 1milione 600mila euro per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio dei comuni in cui si trovano le attività degli impianti sopra citati , attraverso interventi negli ambiti del decoro urbano; manutenzione ordinaria viabilità; realizzazione di grandi eventi e manifestazioni storiche; manutenzione straordinaria, adeguamento, costruzione di impianti sportivi.
Con questo documento – si precisa in una nota dell’ufficio stampa della regione – vengono definiti i criteri e le modalità per la destinazione delle risorse da assegnare, sia attraverso procedure ad evidenza pubblica, sia mediante interventi a gestione diretta della Regione, per il finanziamento dei progetti/interventi che potranno presentare gli Enti locali e le Federazioni sportive nazionali, riconosciute dal CONI, che siano concessionarie (titolari) della gestione degli impianti ubicati nei comuni interessati.
I comuni interessati sono Terni, Narni, Cerreto di Spoleto, Baschi, Alviano.
Le risorse sono così ripartite: Comune di Terni 1milione 308mila 960 euro.
Comune di Narni 229mila 440 euro.
Comune di Baschi 31mila 840euro.
Comune di Alviano 17mila 280euro.
Comune di Cerreto di Spoleto 12mila 480euro.
Subito dopo la conclusione dei lavori della 2^ commissione i due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, hanno rilasciato delle durissime dichiarazioni. C’è da dire che questo dell’uso e della ripartizione delle risorse derivanti dallo sfruttamento idroelettrico è diventato un cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle.
“Ancora ridicole elemosine – scrivono Liberati e Carbonari – e asservimento ai concessionari idroelettrici dalla Giunta Marini. Sul tema riconfermiamo il giudizio anche dopo il parere della Commissione sulla destinazione di tale obolo: non si tratta soltanto di quattro spicci, ma emerge pure l’arroganza di un Esecutivo regionale che vorrebbe imporre come e dove spendere. Esigue somme che fanno il paio con la sistematica rapina sull’idroenergia perpetrata negli ultimi venti anni, grazie al connubio tra Regione Umbria e multinazionali dell’energia, in danno della città. Infatti, in venti anni di apertura delle centrali idroelettriche al mercato, i concessionari privati insediati a Galleto (Endesa, E.On, Erg) hanno incassato qualcosa come 2 miliardi di euro circa. La Regione Umbria ha superato i 60 milioni di canoni, mentre a Terni manca persino l’illuminazione della strada ‘Valnerina’ che porta alla Cascata. Un getto d’acqua peraltro notoriamente invisibile, fuorché in orari determinati”.
“I ternani, potenzialmente ricchissimi,- aggiungono i due consiglieri 5 stelle – sono trattati da straccioni: gli 1,3 milioni di euro odierni hanno il sapore di una umiliante e ipocrita carità. Soprattutto resta inaccettabile l’atteggiamento di subordinazione tenuto tuttora dalla politica nei confronti delle multinazionali dell’energia, contegno tanto più immotivato quando si pensa che tali soggetti privati hanno bisogno proprio di una concessione pubblica regionale, peraltro su un bene non delocalizzabile”.
Per i coniglieri Liberati e Carbonari si tratta di “una situazione anomala che comunque finirà entro marzo 2020, giacché, a quella data, conformemente al decreto legge ‘Semplificazioni’, Palazzo Cesaroni avrà legiferato sul nuovo assetto che prevede la restituzione degli impianti alla Regione a fine concessione. Attendiamo ora di sapere, grazie ad una interrogazione parlamentare, se risponda al vero che la gestione di Galleto spetti a Erg fino al 2029. Se così non fosse – concludono Liberati e Carbonari – alle ignare e imbelli Province di Perugia e Terni giungerebbero ex lege canoni aggiuntivi, immeritati a onor del vero, con incassi clamorosi, dovuti proprio dai concessionari E.On ed Erg”.