Sono in totale, a livello Nazionale, 80.522 i beni recuperati nell’anno 2022 dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, Reparto specializzato dell’Arma con sede a Roma (Piazza Sant’Ignazio) posto alle dirette dipendenze del Ministero della Cultura e che conta un organico di circa trecento “Detective dell’Arte”, distribuiti fra sedici Nuclei TPC più una Sezione (che coprono l’area territoriale delle venti Regioni amministrative), il Reparto Operativo ubicato a Trastevere con le sue tre sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsi e arte contemporanea, nonché vari Uffici, fra i quali la Sezione Elaborazione Dati che gestisce la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, in assoluto il database più antico ed esteso al mondo (oltre 1.300.000 file di opere da ricercare).
Analizzando i dati dell’Attività Operativa recentemente presentati dal Comandante dello specializzato Reparto dell’Arma, si evince come la maggior parte dei recuperi effettuati nel trascorso anno riguarda prevalentemente il settore dei reperti archeologici, paleontologici e numismatici (17.275); a seguire quello antiquariale, archivistico e librario (9.653). Per quanto attiene invece alla contraffazione, sono ben 1.241 le opere sequestrate: falsi d’arte che abbracciano tutte le epoche storiche, dall’archeologia all’arte classica e moderna sino alle più recenti e molto ricercate produzioni di arte contemporanea (più facilmente riproducibile), che se commercializzate sul mercato dell’arte avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali guadagni illeciti per oltre 86.000.000 di euro.
Per quanto attiene, nello specifico, l’ambito della Regione Umbria, sul fronte delle aggressioni criminali al patrimonio culturale le variazioni registrate risultano in leggera controtendenza rispetto ai valori nazionali essendo stati denunciati nel trascorso 2022 quattordici furti a fronte degli otto del 2021. Analizzando l’incremento si rileva che, prevalentemente, si tratta di eventi occorsi in tempi passati, per i quali le denunce vengono presentate “postume”, ovvero quando i proprietari del maltolto vengono informati del recupero; ciò accade soprattutto per i beni culturali archivistici e bibliografici, il cui mercato rimane molto florido vista la nutrita schiera di appassionati; in questi casi la scoperta dell’ammanco e conseguente al ritrovamento dell’oggetto indebitamente sottratto. Oppure si tratta di furti perpetrati in “seconde case”, ubicate in zone isolate del territorio ed utilizzate solo in particolari periodi dell’anno; qui il reato viene scoperto solo nel momento in cui i proprietari tornano per trascorrervi qualche giorno di vacanza. Dal riscontro con la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti si rilevano: sei furti che riguardano ammanchi riscontrati in archivi e biblioteche pubbliche o ecclesiastiche; quattro furti avvenuti in abitazioni o pertinenze private; quattro furti perpetrati in danno di luoghi di culto (chiese, santuari o luoghi espositivi devozionali. Da parte delle forze dell’ordine non è comunque mai venuta meno l’azione preventiva, soprattutto nella considerazione che l’Umbria rimane pur sempre un territorio “appetibile” per la sua posizione geografica, essendo collocata al centro di una più vasta area particolarmente ricca di beni culturali conservati nelle numerose realtà religiose (Chiese, Conventi, piccoli ma non meno importanti Santuari, Edicole votive), oppure ancora celati in luoghi archeologicamente inesplorati, “obiettivi” importanti sotto il profilo storico-culturale, sovente ubicati in zone rurali, montane o comunque poco frequentate e molto difficili da sorvegliare, dove trovano dimora manufatti pregiati, non sempre conosciuti e di facile sottrazione da parte di malintenzionati.
I dati relativi alle attività di contrasto condotte da parte dei Carabinieri del Nucleo TPC umbro contemplano il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, il cui valore complessivo è stato stimato in circa 116.000,00 euro. Inoltre, sempre nel contesto di sviluppi investigativi conseguenti controlli amministrativi di esercizi commerciali di settore, compreso il monitoraggio delle sempre più numerose e sfruttate vendite On-Line, sono state individuate e sequestrate opere contraffatte falsamente attribuite ad artisti contemporanei.
Nel 2022 risultano:
- denunciate all’Autorità Giudiziaria 61 persone;
- controllati:
- 1402 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti;
- 181 esercizi antiquariali e commerciali;
- 46 mercati e fiere del settore;
- recuperati:
- 339 beni antiquariali, archivistici e librari;
- 262 reperti archeologici di cui 66 integri e 132 relativi a numismatica archeologica;
- sequestrate 11 opere d’arte contemporanea contraffatte.
Il Nucleo TPC di Perugia inoltre, operando in stretta collaborazione con le altre componenti dell’Arma (Territoriale, Carabinieri Forestali, 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti, Elinucleo di Roma Urbe Forestali) ed avvalendosi, per la specificità della materia, del supporto tecnico-scientifico dei funzionari del Ministero della Cultura in servizio presso le Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio e Archivistica e Bibliografica, ha espletato le proprie attribuzioni in tema di salvaguardia del patrimonio culturale, anche attraverso il monitoraggio dei siti archeologici, delle aree di interesse paesaggistico nonché dei vari siti UNESCO ubicati nel territorio. Nell’individuazione dei siti e delle aree d’interesse culturale oggetto delle verifiche, il personale del Nucleo si è avvalso dell’importante supporto tecnico delle Banche Dati del Ministero della Cultura “Vincoli in rete” e “Sitap”, e dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, “Carta del Rischio”, in base alle quali è stato possibile individuare e controllare, nel corso di “servizi dedicati”:
- 94 siti tutelati da vincoli paesaggistici e monumentali;
- 159 aree archeologiche.
Nell’ambito del più ampio contesto dei contributi che l’Arma dei Carabinieri fornisce per la “Formazione della cultura della legalità”, il Nucleo TPC di Perugia, nel 2022, è stato coinvolto in varie iniziative divulgative, partecipando ad incontri in favore di istituti scolastici, università ed associazioni culturali, per raccontare il lavoro dei “Detective dell’Arte” illustrandone competenze, attribuzioni nonché le numerose attività ad oggi condotte sia in ambito nazionale che internazionale.
Nel novero dei compiti assegnati al Comando TPC figurano anche gli interventi preventivi finalizzati a sensibilizzare gli operatori dei settori museale e bibliotecario (pubblici o privati), volti a migliorare la sicurezza dei luoghi espostivi ove trovano custodia numerosi fra i più importanti beni culturali che costituiscono il “Patrimonio Nazionale”. A tale proposito, in virtù degli accordi di collaborazione esistenti con riferimento alla sicurezza anticrimine nei musei, sono state eseguite 14 verifiche in favore di strutture museali, di biblioteche e Archivi di Stato, riscontrando una generale buona condizione delle misure di sicurezza in riferimento ai contenuti della pubblicazione “La sicurezza anticrimine nei musei” edita in collaborazione tra il MiC, l’ICOM e il Comando Carabinieri TPC, quale utile ausilio per gli operatori del settore.
Alcune fra le operazioni di servizio concluse con il rinvenimento e il sequestro di beni culturali:
Nel febbraio 2022 a Perugia, a seguito di controlli presso l’aeroporto Internazionale dell’Umbria “San Francesco di Assisi”, svolto da militari del Nucleo TPC di Perugia congiuntamente a personale dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Stato e della Guardia di Finanza, venivano individuati e sequestrati alcuni beni culturali ecclesiastici e denunciato il possessore che ne aveva tentato l’illecita esportazione all’estero omettendo di dichiararne il possesso ed occultandoli nel bagaglio a mano.
Nel marzo 2022 a Terni, a seguito di controlli amministrativi condotti presso esercizio commerciale di settore, veniva sequestrato un dipinto in vendita, falsamente attribuito all’artista Renato Guttuso dal titolo “I pescatori”. Nella circostanza veniva denunciata una persona per ricettazione.
Nell’aprile del 2022 a Cotignola (RA) a seguito di attività indagine avviata controllando i siti di vendita on line e sviluppatasi con l’individuazione di esercizi di settore del commercio antiquario di beni archivistici e bibliografici, venivano recuperati e sequestrati 103 documenti risultati, attraverso le verifiche presso gli enti dai quali si è riusciti a presumerne la provenienza, asportati da fondi archivistici inalienabili riferiti ad archivi comunali e diocesani di Terni ed Amelia. Nella circostanza veniva denunciata una persona per ricettazione.
Nel dicembre 2022 a Città di Castello (PG), in collaborazione con la Fondazione palazzo Albizzini – Collezione Burri, a conclusione di una articolata indagine finalizzata a contrastare l’illecito commercio di opere d’arte contraffatte falsamente attribuite all’artista tifernate Alberto Burri, venivano sequestrate sette opere polimateriche abilmente contraffatte, per le quali ne era stata richiesta l’autentica da parte di ignari possessori che le avevano acquistate senza alcuna certificazione di garanzia.