Ancora un’aggressione nel carcere di Terni. Vittima un agente che è stato colpito da un detenuto condannato all’ergastolo peraltro non nuovo a episodi di violenza. Il detenuto ha anche minacciato di morte il comandante del reparto che era intervenuto in suo soccorso.
“All’agente, al comandante e al personale va la nostra stima e la nostra solidarietà – scrive la FP CGIL in una nota – oltre al ringraziamento per il lavoro svolto quotidianamente, sempre con grandi rischi e difficoltà.
Ancora una volta assistiamo all’assenza dell’Amministrazione Centrale e del Provveditorato della Toscana, che non vogliono farsi carico di problematiche ormai annose. Siamo al paradosso per cui non solo non viene garantita a Terni una dotazione di personale sufficiente a garantire elevati standard di sicurezza, ma addirittura, come abbiamo già denunciato, si prospetta l’arrivo di ulteriori 60 detenuti.
Fortunatamente, anche questa volta le vittime potranno cavarsela con un intervento da Pronto Soccorso ed una rapida prognosi di guarigione. Ma cosa si aspetta per intervenire? Che si arrivi alla tragedia?
Ancora una volta assistiamo a promesse delle politica che rimangono inevase. Il personale è stanco, deluso e amareggiato non vuole commemorazioni o medaglie, ma cerca attenzione e considerazione che può e deve essere espressa con atti concreti e non con parole vuote.”
L’episodio è stato ricostruito in tutta la sua gravità dalla UNILPA-Polizia Penitenziaria.
“Il detenuto, di origine campana – scrive il segretario Roberto Caggianese – ritenuto elemento di spicco del clan “Gionta”, ristretto per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, non nuovo ad atti di violente proteste all’interno dei penitenziari italiani, senza alcun apparente motivo, ha aggredito questa mattina un agente di polizia penitenziaria, probabilmente con un oggetto tagliente, provocando al malcapitato dei tagli
all’altezza della gola.
Bravissimo il poliziotto penitenziario a reagire prontamente, a schivare i continui tentativi del
detenuto di colpirlo e a bloccarlo per chiuderlo nella camera detentiva per poi chiamare i rinforzi
ed anche per una buona dose di fortuna non si è arrivati a conseguenze peggiori.
Il detenuto non contento del gesto, ha continuato ad oltraggiare, offendere e a protestare
animosamente, ancora minacciando di morte il personale intervenuto, sembrerebbe con un cd in suo
possesso che brandiva tra le mani.
La situazione è stata riportata alla normalità, solo grazie all’intervento di altro personale, con la
partecipazione del Comandante del Reparto e del suo Vice che con non poca fatica, sono riusciti a
contenere il protagonista di questo gravissimo episodio di violenza.
Successivamente il malcapitato collega e il personale intervenuto, sono dovuti ricorrere alla cure del
sanitario per escoriazioni e ferite da taglio.”
“Siamo costretti a lavorare in situazioni di crescente disagio e costante pericolo – conclude Caggianese – con l’inevitabile risultato di poliziotti aggrediti, umiliati, mortificati. Chiediamo aiuto a chi dovrebbe fornire adeguati strumenti per metterci in condizione di non dover subire più umiliazioni, mortificazioni e violenze di ogni genere.”