Manifestano tutta la loro preoccupazione i lavoratori del sito archeologico di Carsulae che vedono messo a rischio il loro posto di lavoro con l’emanazione del nuovo bando per la gestione dei servizi all’interno del parco che non prevede la clausola di salvaguardia, come ad esempio, per i lavoratori del parco naturalistico della Cascata delle Marmore.
Attualmente il sito archeologico è gestito da un ATI composta da ACTL-ALIS-Indisciplinarte e CivitaCultura.
“Come lavoratori del “Sistema Museale Ternano”, nello specifico del sito archeologico di Carsulae, gestione centro visite Umberto Ciotti – scrivono in una nota – vogliamo esprimere la nostra incredulità, lo stupore e soprattutto la nostra più totale contrarietà all’assenza della clausola sociale di salvaguardia nel nuovo bando per la gestione di Carsulae. Solo da qualche giorno sono emersi i contorni di questa vicenda. L’assenza della clausola sociale è un fatto estremamente grave, che espone i lavoratori di Carsulae alla perdita del posto di lavoro. Non si capisce perché i lavoratori della Cascata delle Marmore debbano essere tutelati dalla clausola sociale, mentre il personale di Carsulae no.
Un fatto davvero grave e inaccettabile. Da molti anni il nostro impegno è totale – aggiungono – sempre in condizioni di massimo ribasso economico nell’offerta dei servizi. Inoltre tutti noi abbiamo dei profili e una formazione specifica nel settore, la nostra squadra di lavoro è assortita di figure interdisciplinari che qualificano i servizi che si possono offrire in un parco archeologico, da archeologi, laureati nei bene culturali, antropologi culturali, psicologi, naturalisti, personale con una trentennale esperienza nel campo del sociale, del turismo, tutte figure che riescono a garantire standard alti di accoglienza, visite guidate, formazione e didattica alle scuole, ai turisti, ai bambini. Ci troviamo davanti l’ennesima scelta che va a penalizzare i lavoratori del comparto turistico già ampiamente vessati da bandi sbilanciati e poco equi. Nella nostra città – concludono i lavoratori di Carsulae, in tutto una decina – troppo spesso si parla di turismo e cultura, ma oltre alle parole, i fatti ci dicono che ci sono disinvestimenti e disimpegni in questi settori. Nei prossimi giorni ci mobiliteremo e chiederemo l’inserimento nel bando della clausola sociale di salvaguardia per tutti i lavoratori di Carsulae, così da tutelare lavoratori, posti di lavoro, le competenze e l’esperienza acquisita in questi anni.”
Sulla vicenda intervengono anche i consiglieri di opposizione, Francesco Filipponi (PD) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico).
“Registriamo l’ennesimo pasticcio per il bando della gestione della Cascata. Non bastavano i precedenti passaggi a vuoto che ormai da un anno vedono il protrarsi di una situazione di incertezza che mortifica le potenzialità di uno dei siti turistici più rilevanti dell’Umbria. Ebbene dopo aver inserito nell’ultimo bando anche la gestione di Carsulae, ora emerge che per quel sito non è stata prevista la clausola di salvaguardia per i lavoratori attualmente impegnati. Si tratta di una decina di posti di lavoro – scrive Filipponi – che ora sono a rischio non essendoci nessun obbligo da parte del futuro vincitore della gara di farsene carico. In sostanza la procedura determina un altro colpo alla occupazione derivante dalla gestione dei siti turistici cittadini, come se non bastassero le ore lavoro già perse alla Cascata con il varo della gestione diretta da parte del Comune.
A tal proposito chiediamo all’Amministrazione Comunale e in particolare al sindaco di pronunciarsi una volta per tutte su cosa intenda fare sulla gestione della Cascata, rammendatogli che sono in corso procedure ad evidenza pubblica e chiedendogli se corrispondano al vero le indiscrezioni che vogliono il Comune di Terni pronto ad annullare l’affidamento in gestione preferendo una gestione in house tramite la municipalizzata TerniReti”.
“Esprimo solidarietà ai lavoratori del sito turiistico di Carsulae, giustamente preoccupati. Ritengo che la clausola sociale, prevista in modo generale e all’interno del bando unico per la gestione della Cascata e di Carsulae, debba operare per tutti i lavoratori. Per verificare questo – scrive Gentiletti – sono anzitutto necessari approfondimenti sul piano giuridico. Come già detto a molti operatori angosciati per il loro futuro lavorativo è necessario che la politica attenda la conclusione, peraltro imminente, della procedura ad evidenza pubblica e non scavalchi le competenze delle organizzazioni sindacali. La tutela dei lavoratori e lo sviluppo della città sono l’unico interesse che Senso Civico ha a cuore e per i quali assicuro fin da ora la più incisiva e tenace battaglia politica”.