I Catari erano cristiani ma gnostici e quindi eretici agli occhi della Chiesa Cattolica, che intendevano tornare al modello ideale di chiesa descritto nei vangeli e negli atti degli apostoli. A giudizio dei Catari la Chiesa avendo accettato il potere e le ricchezze aveva optato per il male e quindi non era più in grado di offrire alcun sostegno per la purificazione.
L’ordine dei Templari fu fondato nel 1118 dall’aristocratico Hugo di Payns, su richiesta di San Bernardo di Chiaravalle alla fine della prima Crociata. I cavalieri erano laici, ma legati a voti di castità, obbedienza e povertà, cosa, quest’ultima, che permise all’Ordine di accumulare immense ricchezze, buona parte delle quali, furono impiegate nella costruzione di migliaia di chiese, palazzi e luoghi fortificati.
Di Catari e Templari, ma soprattutto della loro presenza nella bassa Umbria, ha parlato Carlo Dorofatti dell’Accademia Acos insieme a Giuseppe Schippa in un’affollata conferenza all’Accademia Rousseau di Piazza San Francesco a Terni.
“Catari e Templari in Valnerina: dai Vangeli dimenticati a Chiara e Francesco, sulle tracce di una straordinaria rivelazione spirituale” il titolo dell’incontro. Un viaggio affascinante nel misterioso mondo medioevale con ipotesi inedite e delicate su temi molto controversi.
“La Valnerina è una zona geografica che storicamente, è documentato, è stata battuta da Templari, cavalieri che si recavano in Terra Santa, spiega Carlo Dorofatti, ma toccata anche dall’eresia catara che si diffuse in tutta Europa e qui ha avuto delle roccaforti molto importanti. E proprio qui la storia dei Catari e quella dei Templari si intrecciano, soprattutto in luoghi con San Mamiliano, Umbriano, Ferentillo. È importante ricordare questa storia perché ci permette di ricollegare l’argomento intrigante, anche un po’ provocatorio, di una cristianita’ delle origini perduta perché, ovviamente, si parla di una cristianita’ umile, povera, essenziale, autentica, che non è poi quella del cattolicesimo imperiale, la Santa Romana Chiesa, le gerarchie eccetera. Il pauperismo dei Catari si connette in maniera evidente con la storia di Chiara e Francesco. Francesco era molto vicino all’ideale Cataro, anzi, si sospetta che aiutò i Catari in queste zone a proteggersi dalla persecuzione papale anche grazie all’appoggio di Federico II di Svevia. La cosa interessante è che la madre di Francesco era catara, era della lingua d’oca, i parenti di Francesco sono, forse, tra coloro che vennero trucidati dall’inquisizione, dalla Crociata di Albigese. Per cui sicuramente la storia dei Catari, dei Templari, si intreccia con la storia di Chiara e Francesco e abbiamo un collegamento tra un’antica cristianita’ che forse è collegata alla storia di Maria Maddalena, il viaggio che lei compi ad Efeso, molti dicono raggiungendo Marsiglia, però secondo altre fonti è sbarcata in Italia, a Terracina. In queste zone, in Umbria, in Valnerina, la presenza della Maddalena si è riconnessa ai culti della dea, ai culti del femminile sacro, troviamo in questi luoghi molte chiese dedicate a Santa Maria Maddalena che, però ripropongono quel culto del femminile, del divino femminile che la chiesa, ovviamente, ha cercato di adombrare sotto l’egida del patriarcato, del Dio Padre. Quindi abbiamo la Maddalena, i Catari, i Templari, Chiara e Francesco come figure chiave da riscoprire e lo faremo anche attraverso un convegno, il 14 luglio a Perugia, con i massimi esperti di storia templare, di storia catara, ci sarà anche Andrea Agnetti che ci aiuterà a ripercorrere le storie celtiche e pagane dell’Umbria, ci saranno vari esperti che ci aiuteranno a comprendere un medioevo ancora ricco di misteri, forse anche scomodo, per certi versi, perché riprendere in mano la storia di Chiara, quella di Francesco può risultare eretico. Soprattutto se si considera che la storia di Francesco è stata scritta da Bonaventura attraverso una geografia del tutto inventata perché i documenti francescani, su ordine papale, vennero tutti bruciati dopo la morte del Santo. Quindi andiamo a ripercorrere tutta una serie di itinerari, conclude Dorofatti, che ci permettono di comprendere qual è l’essenza del messaggio spirituale originale che è stato non proprio perduto, ma in qualche modo possiamo riuscire a recuperarlo, a rifletterci, è comunque motivo di studio, di meditazione personale”.
Carlo Dorofatti – ricercatore, scrittore, istruttore di meditazione e formatore – organizza ogni primo giovedì del mese un incontro ad ingresso libero all’Accademia Rousseau di Terni “per conoscere ed applicare valori, saperi e pratiche finalizzate ad una vita più consapevole e salubre. Il prossimo, giovedì 7 marzo, sarà incentrato sul tema “Reincarnazione e Ricerca delle Vite Precedenti: l’ingenua bufala”.