“A me, questo modello sociale proposto dal governo, non convince; ci vogliono delle correzioni; a me non convince , ad esempio , il fatto che, stante l’attuale legge, nell’arco dei prossimi 30 anni , nel 2046, per andare in pensione ci vorranno 70 anni di età, contro i 66 anni e 7 mesi di oggi; a me la prospettiva di avere in fabbrica settantenni che manterranno in casa i figli disoccupati non piace per niente e vorrei che il nostro partito si battesse per questo”.
Il tema delle pensioni è stato uno di quelli affrontato dall’onorevole Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro della camera dei deputati, del Partito Democratico, che ieri sera è intervenuto a un convegno sui temi del lavoro organizzato dal PD di Terni. Al convegno hanno preso parte anche Antonio Alunni, in rappresentanza della Confindustria regionale, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, Vincenzo Sgalla, segretario regionale della CGIL, Fabio Narciso e Jonathan Monti , presidente dell’assemblea comunale e segretario comunale del PD. Assente Catiuscia Marini, per impegni sopraggiunti, ha moderato Valeria Masiello, responsabile lavoro del PD Terni.
“Vorrei che il Jobs Act funzionasse – ha affermato Damiano – il governo ha investito 11 miliardi di euro, nel 2015, sacrosanti, per scommettere sul contratto a tempo indeterminato , quello che oggi si chiama a tutele crescenti e, contemporaneamente, nella delega, liberalizza il vaucher che è il massimo della precarietà esistente nel mercato del lavoro; non puoi volere alla stesso modo la stabilità e la precarietà, io vedo una contraddizione; il vaucher – ha aggiunto Damiano citando l’economista Marco Biagi assassinato dalle Brigate Rosse nel 2002 – si dà soltanto per i lavori occasionali, per piccoli lavori domestici; si deve tornare alla legge Biagi”.
Il Presidente della Commissione Lavoro ha poi criticato il nuovo regolamento sugli appalti:”io sono un nemico del massimo ribasso perché è una cosa che fa male alle imprese e ai lavoratori”.
“Facciamo attenzione ai grandi temi che ci sfuggono perché non ne comprendiamo la portata – ha concluso l’on. Damiano – adesso c’è il nuovo trattato commerciale di libero scambio proposto da Obama, che è un democratico, il TTIP, io penso a voi che fate l’acciaio, , dico che se non ci sono le clausole di reciprocità noi andiamo a fondo”.
Sul governo il giudizio di Cesare Damiano, che non è renziano, è in chiaro-scuro:”in Europa la battaglia contro il rigore finanziario è giusta; è giusta l’idea del piano Marshall per i paesi africani; credo che se il governo decide di accettare la proposta della flessibilità delle pensioni, questo sarà un passo avanti molto importante; sul Jobs Act, abbiamo del buono e del meno buono”.
Sul tema delle pensioni , sollevato da Cesare Damiano, è intervenuto questa mattina, il segretario dei Giovani Democratici dell’Umbria, Andrea Zingarelli . Secondo Zingarelli: ”
non esiste una battaglia più giovane di questa. La sfida collettiva delle pensioni è tutta generazionale.
Quotidianamente infatti lottiamo per scardinare la muffa che ostacola l’accesso al lavoro: accettando le sfide di nuovi incentivi e sperimentazioni (come Garanzia Giovani), accettando tirocini e proponendo nuove idee (il Coworking pubblico ad esempio).
Oggi vogliamo lanciare uno sguardo un po’ più avanti, a un giorno non poi così lontano. Il giorno in cui noi stessi ci guarderemo indietro e potremo dire – ho costruito la mia vita e il mio lavoro, adesso largo a voi.”
” Vogliamo arrivare a quel giorno, ed arrivarci fieri e soddisfatti del nostro cammino – aggiunge Zingarelli- per poterlo fare è inevitabile necessità mettere mano nella carne viva della legge Fornero: spezzare la rigidità introdotte (pure concausa del tema esodati) e ridare ossigeno alla capacità di autodeterminazione del lavoratore circa l’età di pensionamento. Stante anche l’apertura del Governo al tema (nel recente dibattito nazionale) chiediamo, tuttavia, uno scatto in più. In una parola, vogliamo il futuro.”
E’ on line la petizione lanciata da Cesare Damiano (si può firmare sul suo blog , Cesare Damiano.org ) a modifica della legge Fornero.