La storia di Laura Chirica, la studentessa di 17 anni, di Montecchio, è stata una dei casi trattati nella prima delle due puntate speciali di “Chi l’ha visto?”, in onda ieri sera. Laura, quella mattina del 14 febbraio del 2017 anziché recarsi a scuola all’istituto Alberghiero di Orvieto , ha preso un treno destinazione Roma e qualche ora più tardi è stata ritrovata morta nel cortile di un palazzo. La ragazza è volata giù dal 7° piano. Gli inquirenti chiudono immediatamente le indagini: si tratta di suicidio.
Ma perché Laura si sarebbe dovuto togliere la vita? A questa ipotesi non hanno mai creduto i famigliari della ragazza. “Non l’avrebbe mai fatto – dice a Giuseppe Pizzo, la sorella di Laura, Dana – lei viveva per vivere.”
La famiglia, infatti, si rivolge direttamente a “Chi l’ha visto?”, chiede l’aiuto della trasmissione di Federica Sciarelli. E, dopo alcuni servizi mandati in onda dalla trasmissione di Rai3, qualcosa si è mosso.
E’ lo stesso Giuseppe Pizzo a dare la notizia che Mario Palazzi, il PM che aveva archiviato il caso come suicidio, ha chiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Roma la riapertura delle indagini sulla morte di Laura Chirica.
Dunque, si faranno nuove indagini, si cercheranno nuovi riscontri.
“Siamo contenti che ci hanno ascoltato – dice all’inviato di Chi’l’ha visto? la mamma di Laura, Ana – preghiamo tutti i giorni che si riesca ad arrivare alla verità.”
E’ la stessa mamma di Laura a ricordare quell’infausto San Valentino. Alle ore 14 aspettava la figlia alla fermata dell’autobus ma quando il pullman è arrivato, Laura non c’era. Sono iniziate le telefonate al cellulare, senza risposta. Sale l’angoscia quando i genitori apprendono che la ragazza non è andata a scuola bensì ha preso un treno per Roma.
Laura, alla stazione ha incontrato un’amica alla quale ha proposto di accompagnarla a Roma, era disposta anche a pagarle il biglietto, “perché doveva fare una cosa importantissima.” Purtroppo l’amica non la segue.
La trasmissione ricostruisce i movimenti della ragazza. Alle 8,27 è ripresa dalle telecamere alla stazione di Orvieto, alle 11,50 è a Roma Tiburtina, dove scende.
Più tardi entra in una farmacia e acquista un test per la gravidanza. Alle 12,30 la ragazza entra nel palazzo dove morirà. L’ha vista entrare il portiere. Prende l’ascensore e sale al 7° piano. Secondo la testimonianza del portiere, la ragazza era pratica del posto, come se ci fosse già stata. Alle 13 una ragazza la vede ancora viva, appoggiata sulle scale. Abita a quel piano. Alle 13,15 rientra un medico che, al contrario, non la vede. Anche lui abita al 7° piano. Dove è finita Laura in quel quarto d’ora?
Alle 13,45 lo stesso medico sente dei lamenti provenire dal basso, da una sorta di chiostrino interno. Si tratta dei lamenti di Laura, in fin di vita. Morirà poco dopo il ricovero al Policlinico Umberto 1′.
Successivamente si apprende che Laura era stata utilizzata per spacciare hashish a scuola e che il giorno prima di morire aveva fatto vedere a un amico il portafoglio con 700 euro, frutto dello spaccio. Si sa anche il nome della persona che l’ha utilizzata per fare questo. Inoltre la casa della famiglia Chirica è stata messa a soqquadro da sedicenti carabinieri, evidentemente alla ricerca di qualche cosa.
Le indagini dovranno luce anche su questo fatto inquietante.
La morte di laura Chirica, a distanza di 2 anni e mezzo, è ancora un mistero. L’unica buona notizia è la riapertura delle indagini.