A distanza di pochi giorni uno dall’altro, sono stati eseguiti due interventi chirurgici di straordinaria complessità su due pazienti di 69 e 65 anni dalle equipe del prof. Ettore Mearini, direttore interaziendale delle strutture complesse di Chirurgia Urologia ad indirizzo oncologico di Perugia e Terni .
Sul paziente operato presso il S. Maria della Misericordia si è proceduto per una duplice neoplasia, renale e surrenale sinistra, con utilizzo della tecnica mini- invasiva robotica ,con accesso posteriore. Si tratta di un intervento chirurgico mai eseguito prima – riferisce una nota dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – confermato dalla letteratura mondiale, intervento che sarà descritto in un articolo pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica internazionale. Dopo una degenza di una settimana , il paziente è stato dimesso e dopo i controlli post chirurgici, ha riferito ai sanitari di aver ripreso le normali attività lavorative.
L’equipe del prof. Mearini è intervenuta anche presso l’ Azienda ospedaliera di Terni con la stessa tecnica per eseguire un intervento chirurgico con la rimozione “contemporanea” di duplice neoplasia renale e alla prostata su un paziente umbro di 65 anni. Anche in questo caso ,questo dopo una degenza di alcuni giorni , il paziente è stato dimesso in buone condizioni generali.
“I risultati conseguiti negli ultimi anni sono da stimolo per proseguire sulla strada intrapresa già quando era in atto il confronto tra le diverse procedure chirurgiche ed era dominante il convincimento sulla modesta efficacia terapeutica della chirurgia robotica, visto che le linee guida prendevano in considerazione unicamente la chirurgia aperta.Dapprima – ah affermato il prof. Mearini – la chirurgia mini invasiva laparoscopica e poi con l’impiego del robot hanno ribaltato la situazione, grazie alla innovazione e alla tenacia dei professionisti che hanno visto affermate le loro tesi anche in contesti internazionali”.
”Perché possano essere ottenuti risultati eccellenti è indispensabile che l’utilizzo del robot sia costante , perché il potenziale della tecnologia si sviluppa al meglio se il lavoro di equipe viene svolto quotidianamente; la sporadicità rappresenta al contrario un freno alla innovazione . Convogliare le risorse in un centro – ha concluso Mearini- è un obbiettivo perseguibile. Casistica e conoscenza dei sistemi più avanzati della tecnologia garantiscono risultati oncologici e funzionali sempre più efficaci, uniti a riduzione dei costi sociali e precoce ritorno dei pazienti alle loro attività”.