La società Nuova TeleTerni Radio Tv s.r.l che edita Umbria Uno è stata messa in liquidazione. Di fatto chiude una delle voci storiche dell’informazione locale, la ex TELETERNI, il cui marchio, dallo scorso anno, era stato trasformato, appunto , in Umbria Uno.
La visura camerale, in questo senso, non concede dubbi. La società è in liquidazione e scioglimento con data 28 novembre 2016. L’avventura editoriale di Canale 21 che aveva rilevato dalla vecchia proprietà Garofoli le quote della società, che si era presentata in pompa magna, dunque, è durata poco più di un anno. Ad aprile 2015, infatti, ci sono stati i primi contatti fra le parti; nel giugno dello scorso anno è stato perfezionato e sottoscritto l’accordo per il passaggio delle quote e dal 1 settembre 2016 TELETERNI si è trasformata in UMBRIA UNO. Vi era, dunque, anche l’ambizione di creare un nuovo polo informativo regionale.
Purtroppo, a distanza di poco più di anno, invece, siamo a qui registrare un fallimento clamoroso e doloroso. Clamoroso perché CANALE 21 che è una emittente interregionale, che è partita da Napoli alla conquista di altri territori, che ha basi solide, non è riuscita a salvaguardare questa realtà e doloroso perché con la chiusura di quella che fu TELETERNI 12 persone hanno perso il posto di lavoro, fra giornalisti, operatori e amministrativi. 12 persone che non sanno quando potranno recuperare 10 mensilità non retribuite , più il trattamento di fine rapporto. Nonostante la conciliazione, infatti, la proprietà, ad oggi, sembra non onorare i patti sottoscritti con i sindacati.
“In pratica – sostengono gli ex dipendenti della Nuova Tele Terni – il rischio di impresa nel progetto Umbria Uno della nuova proprietà che fa capo a Canale 21 di Napoli – è stato scaricato sui lavoratori”.
Già da alcuni mesi l’informazione locale su UMBRIA UNO era in pratica scomparsa. Da fine settembre non veniva più trasmesso il Tg locale e dall’estate erano scomparsi anche gli approfondimenti sportivi. Di settimana in settimana sono stati licenziati, o si sono dimessi, sia i giornalisti che i tecnici.